Chiesa del Sacro Cuore di Gesù nel Monastero della Visitazione S. Maria a Reggio Calabria Secondo l’antica tradizione la chiesa del monastero è totalmente in funzione del monastero. La chiesa è molto sobria, respira certamente un richiamo al monachesimo, dove le cose sono essenziali e per questo sono belle. | |
![]() | Abside con etimasia |
E siccome la Chiesa è in funzione del monastero la parte più bella del mosaico è quella di fronte alle monache in cui è rappresentata l’Annunciazione. Le monache stanno contemplando quanto è buono Dio, quanto immensa è la sua misericordia. Dio, infatti, benché Santo, benché Verbo infinito, si sta unendo all’umanità perversa e peccatrice. Le monache contemplano questa misericordia che ha come sfondo l’inno di S. Efrem il Siro sull’Incarnazione. Questo inno unisce alcune cose fondamentali: il rotolo del libro, il Verbo di Dio, l’angelo che porta questo messaggio. Nel vangelo di Giovanni il primo annuncio è: “Ecco l’Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo” e poi più avanti “Ecco il Figlio di Dio”. Questo legame è importante, perchè il Figlio di Dio potrebbe essere inteso in modo astratto. Ma noi, prima o poi, qualche peccato lo viviamo o perché l’abbiamo fatto a qualcuno o perché qualcuno l’ha fatto su di noi. E allora si capisce bene che qualcuno è venuto, ha preso questo peccato e l’ha messo su di sé. La salvezza è concreta e già all’Annunciazione si intravede l’Agnello che prenderà le colpe di tutti e che sarà l’Agnello della vendetta. | |
![]() | Annunciazione |
Il sangue di Abele infatti chiama la vendetta dell’umanità. Continuamente buttiamo le colpe l’uno sull’altro e questo chiama vendetta. Ma Dio organizza la vendetta su di sé affinché noi potessimo vivere in pace. È lui che prende le colpe di tutti: ecco l’Agnello dell’espiazione! C’è un piccolo ruscello perché S. Efrem parla del fiume che è la Parola di Dio, la sorgente primordiale di tutto ciò che è creato, ma anche della nostra purificazione, fiume del nostro battesimo. | |
![]() | Gesù risorto |
La Chiesa è dedicata al Sacro Cuore, nei tempi attuali è difficile rappresentare un Sacro Cuore con l’immagine del cuore. Allora siamo tornati un po’ indietro quando per cuore si intendeva il costato aperto. Le lingue moderne non hanno neanche il termine esatto per indicare ciò che nella Bibbia si intendeva con cuore. Per gli antichi Padri il cuore era un organo dell’insieme, della totalità, quest’organo è un “centralino” a cui sono collegati tutti i fili della nostra persona. Il cuore si fa sentire quando è attaccata l’integrità della persona, quando la persona comincia a spezzarsi, a frantumarsi, quando comincia ad esagerare in alcuna cose, a trascurarne altre, allora il cuore si fa sentire, perché il cuore custodisce tutta la persona, è l’organo dell’insieme. | |
![]() | Particolare |
Sul Volto di Cristo si vede, come era nell’antichità, la differenza tra il lato destro e il lato sinistro. Queste due dimensioni insieme creano un equilibrio molto raffinato. Uno è il Cristo severo, un po’ duro ed esigente, l’altro è il Cristo un po’ triste e melanconico, buono, misericordioso. Ma dipende da noi, quale dei due prevale. Siamo noi che facciamo il volto di Cristo: se abbiamo bisogno di un rimprovero Cristo sarà duro, se abbiamo bisogno di consolazione, rimaniamo sorpresi da questo sguardo profondo che non finisce mai. | |
![]() | Arcangelo Uriel |
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![]() | Particolare |