| Nell’ottobre 2020 sono stati realizzati 300 mq di pittura sulle 7 sezioni dell’abside prendendo ispirazione dall’Exameron di Basilio di Cesarea. Un itinerario teologico arricchito dalla visione spirituale di San Paolo che partendo dalla rappresentazione della Creazione, continua con la raffigurazione della realtà segnata dal Peccato, passa attraverso la Redenzione operata da Cristo e culmina nella sezione centrale in cui è dipinto il Compimento finale. |
L’opera realizzata dall’Atelier d’Arte del Centro Aletti è composta da: |
Struttura
La grande abside all’interno della chiesa di San Basilio a Roma è composta da sette sezioni rettangolari, divise tra di loro da colonne corrispondenti ai sette raggi presenti anche sulla volta.
L’opera è stata realizzata prendendo ispirazione dall’ Exameron di San Basilio di Cesarea, detto il Grande, raccolta di omelie che hanno come tema centrale il racconto dei primi sei giorni della creazione di Dio, nel libro della Genesi.
I dipinti delle diverse sezioni sono stati pensati all’interno di un itinerario teologico arricchito dalla visione spirituale di San Paolo che partendo dalla rappresentazione della creazione (le sezioni 1 e 7 in giallo ocra), continua con la raffigurazione della realtà segnata dal peccato (le sezioni 2 e 6 in grigio-bluastro), passa attraverso la redenzione operata da Cristo (le sezioni 3 e 5 in giallo-arancione) e culmina nella sezione centrale (la sezione 4 in arancione-rosso) con il mistero pasquale e la visione attraverso lo squarcio aperto nel costato di Cristo della Gerusalemme celeste.
I colori di base delle diverse sezioni, hanno un significato simbolico associato ai diversi momenti rappresentati: il giallo ocra che ricorda la luce, per la creazione; il grigio-bluastro come l’oscurità per il peccato; il giallo-arancione per la redenzione; e l’arancione-rosso per il compimento.
Infine una lettura dell’opera nel suo complesso, mettendo in evidenza alcune delle relazioni tra le diverse scene dipinte. In particolare, sono sottolineati i collegamenti tra le immagini presenti nei tre livelli, in alto, in mezzo, in basso, a partire da sinistra e da destra, con un riferimento tematico per ciascun gruppo di scene.
Tema della luce (in alto da sinistra): La creazione della luce (primo giorno della creazione): con il suo dito, Dio crea la luce, la luce vera, immagine della vita, luce che precede il sole e le altre fonti di luce.
Con il peccato l’uomo perde la luce, la relazione con Dio, e Gesù infatti, a Gerusalemme, guarisce il cieco nato, l’uomo che non vede (Gv 9). Entrambi vengono cacciati fuori dal tempio dai farisei (l’uomo religioso che crede di vedere ma è cieco). I farisei sono presentati come cammelli, animali vendicativi, che fanno memoria del male ricevuto e lo restituiscono, e scaricano volentieri sugli altri i pesi che portano, proprio come Gesù dice dei farisei.
Nella pienezza dei tempi, viene nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo, dice Giovanni nel Prologo. Il Figlio si incarna e si fa trovare nella mangiatoia, luogo dove l’uomo, mosso dal suo istinto, tornerà a cercare di saziare la sua fame e dove troverà l’unico cibo che dona la vita che non finisce.
Tema del sole (in alto da destra): solo nel quarto giorno Dio crea il sole e la luna, i grandi luminari, e le stelle, proprio perché l’uomo non corresse il rischio di credere che tali fonti di luce fossero la vera fonte della vita.
Con il peccato tutto si oscura, l’uomo perde i riferimenti, il tempo e lo spazio diventano dimensioni incomprensibili e vissute come elementi esterni alla propria vita. Anche Gesù parla di un tempo in cui il sole si oscurerà, la luna sanguinerà e le stelle cadranno (Mt 24).
Ma sul monte Tabor, Cristo è trasfigurato, le sue vesti divengono bianche e luminose, e i discepoli contemplano “il sole che viene dall’alto” come canta il Benedictus, e ascoltano la voce del Padre che parla del Figlio e nel Figlio.
Tema dell’acqua (in mezzo da sinistra): Dio separa le acque di sopra dalle acque di sotto, Dio mette ordine, ogni elemento trova la sua giusta collocazione per uscire dalla confusione e favorire la vita.
Con il peccato, le acque diventano sinonimo di morte, e infatti nell’immagine si vedono gli uomini che al tempo di Noè vengono sommersi dal diluvio universale, mentre, concentrati soltanto sui loro affari e sul soddisfare i bisogni naturali, sono distratti e non leggono i segni dei tempi.
Ma nel battesimo di Cristo nel Giordano, ecco l’acqua ritrovare il suo senso più vero, simbolo di purificazione e di vita nuova.
Tema degli animali e del potere (in mezzo da destra): Dio crea gli uccelli e i pesci, comincia a germogliare la vita sulla terra. Le acque e il cielo creati sono luoghi abitati e vissuti, segno della molteplicità e dell’abbondanza della vita.
Dopo l’intervento del peccato, la natura stessa viene sconvolta, e il rapporto con il creato si corrompe. Simbolo ne è il grande coccodrillo, di cui parla il profeta Ezechiele (Ez, 32), immagine del faraone, quindi del potere, che dopo una vita passata a sottomettere e ad asservire gli altri, finisce mangiato proprio da coloro che aveva tentato di schiavizzare. Il male viene distrutto da se stesso.
Ma con la redenzione operata da Cristo, tutto trova un nuovo modo di vivere, l’uomo e il creato vengono rigenerati nella Chiesa: non più in un rapporto di dominio, ma di liberazione da ogni schiavitù. Dopo la sua risurrezione Cristo realizza la promessa fatta a Pietro e ai primi discepoli, quella di trasformarli in pescatori di uomini: è la scena della pesca miracolosa sul lago di Tiberiade.
Tema del mangiare (in basso a sinistra): Dio crea piante e frutti, anch’esse segno di rigogliosità, di abbondanza e di bellezza. Esse sono anche nutrimento per gli esseri viventi e poi anche per l’uomo. Tutto nel mondo è stato creato con amore e cura.
Con il peccato, il suolo diventa duro, l’uomo mangia solo grazie al sudore della sua fronte, e nell’Antico Testamento, si presentano continue carestie e siccità, simbolo di una rottura dell’equilibrio che c’era prima. L’uomo sperimenta una riduzione alla vita naturale, quasi animale, per questo i volti e i corpi sono disegnati con queste sembianze. Nonostante ciò, resta in piedi, perché in lui non può venire meno l’immagine divina per mezzo della quale è stato creato.
Nella redenzione, Cristo stesso si fa cibo, offrendo se stesso ai suoi amici nell’ultima cena, e facendoli partecipare a questa vita nuova data per amore e a cui tutta la Chiesa e tutti i battezzati attingono.
Tema della relazione con gli altri (in basso a destra): Dio nel sesto giorno, l’ultimo, all’apice della sua opera, crea l’uomo e la donna, rivestiti del mantello di gloria, costituiti della stessa materia del creato (per questo sui mantelli sono disegnati animali e piante) e però resi persone perché vivificati dal soffio divino. Essi sono in relazione con il Creatore che li tiene per i polsi, parte del corpo in cui si misura la vita, e tra di loro. E più sono in relazione con il Creatore, più il loro incontro si fa profondo e fecondo. Anche il rapporto con il creato è pacifico e amorevole perché esso vive in loro.
Con il peccato, il rapporto con Dio e con gli altri si rompe, e il fratello non è più luogo d’incontro e di rivelazione del mistero di Dio, ma diventa nemico, usurpatore, pericolo da cui difendersi e, come nel caso di Caino e Abele, da eliminare. La pelliccia di cui è ricoperto Caino è del lupo, animale feroce ma che soprattutto utilizza i denti per uccidere, quindi la bocca, simbolo del rapporto con il mangiare che si è corrotto dopo che Adamo ed Eva hanno preso dall’albero del bene e del male.
Nella redenzione Cristo caccia il male dall’uomo, lo risana, lo riabilita alla vita in comune con gli altri, rivestendolo del mantello di gloria che aveva perduto: è quanto espresso nella scena dell’indemoniato di Gerasa da cui esce una legione di demoni che finisce in un branco di maiali al pascolo che poi precipitano in mare.
Tutto ciò avviene a partire dal Compimento finale.
Cristo sulla croce, dona se stesso e riunisce a sé l’umanità perduta, genera la Chiesa nell’immagine di Maria che con il calice raccoglie il sangue dal costato trafitto, e effonde lo Spirito Santo nella Pentecoste, che dona la luce vera alla nuova umanità vissuta da tutti i figli ricondotti al Padre. (tema della luce e del sole)
Cristo scende nello Sheol, negli inferi, presentati come un enorme pesce che vive nelle acque buie della morte e che ha inghiottito Adamo ed Eva, recuperandoli e ridando loro la vita, tenendo aperta per sempre la bocca del mostro con la sua croce di salvezza. (tema dell’acqua, degli animali e del potere)
L’Antico dei giorni siede sul trono, nella Gerusalemme celeste, con in braccio l’Agnello immolato, circondato dai quattro animali, dai santi, dagli angeli e dalla schiera dei redenti che, come in ogni liturgia, vivono la vita nuova trasfigurata, nutriti al banchetto celeste dalla comunione con Dio, con gli altri e con il creato. (tema del mangiare e della relazione con gli altri)
[RIPRODUZIONI] SEGNALIBRI SAN BASILIO
Disponibili presso EDIIZIONI LIPA 7 segnalibri con le immagini dell’opera realizzata dall’atelier d’Arte e Architettura del Centro Aletti all’interno della chiesa di San Basilio a Roma nel 2020