ALTRI PERSONAGGI NUOVO TESTAMENTO
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EUROPA

CHIESA DI SAN ROMANO A ROMA [2006]

Indirizzo
Largo Antonio Beltramelli, 23 - 00157 Roma, Italia
Telefono
Parola chiave
ALTRI PERSONAGGI NUOVO TESTAMENTO, CRISTO IN GLORIA, Giovanni Battista, MARIA MADRE DI DIO, S. Lorenzo, S. Romano, SANTI E BEATI

In questa chiesa, dedicata a san Romano, si è cercato di inserire la figura del santo in una visione teologica.
Si è creato una specie di arco, attraverso cui tratteggiare una teologia battesimale.

San Lorenzo battezza san Romano
A sinistra si vede una grande croce nera in cui viene messo san Romano, battezzato da san Lorenzo in prigione. Questa croce può fare anche allusione alla prigione. Infatti, ci sono dei dadi quadrati che formano come delle grate, dietro le quali uno si trova rinchiuso. Lorenzo era prigioniero, Romano era il suo carceriere. Ad un certo momento Romano lascia tutto, cadono a terra l’elmo, la spada e le chiavi della prigione e san Lorenzo con il battesimo gli comunica il vangelo, che è una nuova chiave di accesso alla vita. Perciò con il vangelo riceve una nuova luce, ma anche delle chiavi di lettura alla vita. La storia non è solo cambiare forme e moduli, ma vederli in una nuova luce; allora, con il battesimo, cambia non solo la luce esterna, ma la luce interiore e l’uomo cambia nella sua mente, nell’intelligenza, nei sensi, nei sentimenti, nella volontà, nella sensorialità. Tutto viene cambiato da questa nuova luce.
San Romano è stato rappresentato con una ferita al collo per indicare che è stato martirizzato tramite la decapitazione. Nella lettera ai Romani, al capitolo 6, leggiamo che nel battesimo noi siamo entrati con Cristo nella sua morte; siamo chiamati ad essere conformi, simili a Lui nella morte, per risuscitare con Lui e vivere con Lui nella vita nuova. E infatti san Romano in questo battesimo, come ognuno di noi, è già morto. Allora il battesimo già precede ciò che avviene in noi quando ognuno muore fisicamente.
Ma san Romano ha avuto la grazia di morire come testimone di Cristo; lui si è innestato in Cristo e non è stato più capace di lasciarlo, ritenendo fosse meglio morire piuttosto che tradirlo: nulla lo separa più da questo amore di Cristo. La totale adesione a Cristo non è comprensibile come un patto ideologico, rispettato in modo testardo, ma è veramente un gesto di amore libero, altrimenti si è eroi, non martiri.

Veduta d’insieme
Gennaio 2006

 

Nelle mani di san Lorenzo si vede una conchiglia, ricordo dell’antico simbolo del battesimo, della vita nuova, della vita eterna, ma anche perché nel mondo latino la conchiglia è anche un simbolo del pellegrinaggio, che qui è il pellegrinaggio dal battesimo alla gloria.

San Lorenzo battezza san Romano
Gennaio 2006

 

PARTE CENTRALE

Gesù Cristo e san Romano nella gloria
Al centro dell’abside troviamo Cristo sacerdote in gloria con san Romano accanto a Lui. Cristo gli mette la mano sinistra sulle spalle avvolgendolo nel suo stesso mantello, che è il mantello della gloria. Sappiamo già dai profeti dell’Antico Testamento che il mantello è il simbolo da un lato della gloria e dall’altro della consegna della missione. Quando il profeta Elia lascia il mantello ad Eliseo, questi era chiamato a proseguire la sua missione (cf 2Re 2,13).
Romano, partecipando veramente alla morte di Cristo, partecipa anche alla sua risurrezione; ha ricevuto una missione e l’ha compiuta. Perciò viene accolto nella gloria, con il rametto di palma tra le mani, simbolo antico dei martiri, con un taglio rosso sul petto per richiamare sia questo suo amore folle, sia questo segno del sangue di Cristo, cioè del martirio.
Cristo nella gloria è imponente, ma anche semplice – della massima semplicità – ed è in cammino, non è statico, perché la storia, anche la storia della salvezza, e la gloria ultima definitiva – l’escathon, la parusia, il ritorno di Cristo – non è una cosa statica, ma una cosa dinamica, un evento.
Cristo in cammino sta venendo incontro a noi, che siamo nella morte e abbiamo bisogno di qualcuno che ci tiri fuori. Perciò Lui ci benedice.
Cristo e Romano stanno venendo verso di noi, scendendo da una montagna che sotto i loro piedi è bianca, spirituale, e via via diventa sempre più terrestre. E’ interessante notare che questa montagna passerà anche sotto la prigione, ad indicare che anche la prigionia, la sofferenza, il martirio e il battesimo che avviene sulla terra fa parte, in senso spirituale, già di questa terra nuova che è la terra di Cristo della parusia.

Gesù Cristo e san Romano nella gloria
Gennaio 2006

 

Deisis
Che Cristo è nella gloria lo capiamo anche perché vicino c’è una deisis. Ci sono cioè la Madre di Dio e Giovanni Battista nell’atteggiamento di indicare Cristo. Infatti, questi due personaggi hanno un tratto comune: entrambi hanno fatto conoscere Cristo. La Madonna lo ha partorito nel mondo e lui lo ha fatto riconoscere come Messia. Perciò, in tutta l’antica iconografia cristiana, Cristo in gloria non è solo, ma con Lui ci sono già la Madre di Dio e Giovanni il Battista.
L’evento del battesimo è un essere generati e la Chiesa è la Madre che ci partorisce come figli nuovi nel fonte battesimale, quindi è particolarmente importante che la Madre di Dio sia qui e si trovi proprio tra la croce e il mantello della gloria. Maria è colei che è sia Madre di Dio, ma anche Madre della Chiesa, cioè la Chiesa stessa che ci genera, così come ha generato san Romano nel battesimo.
In questa deisis troviamo una bellissima sintesi tra Maria come madre e Giovanni Battista come profeta e martire, entrambi nell’atteggiamento dell’orante che trova la massima espressione dell’essere umano proprio nell’indicare Cristo e allo stesso tempo nell’accoglierlo. Il Battista guarda Cristo perché si è tutto consumato per Lui. Maria guarda colui che presiede la liturgia della comunità cristiana, perché è Madre della Chiesa.

Deisis
Gennaio 2006

 

Giovanni Battista, questo uomo così asciutto, ascetico, con i capelli lunghi che si confondono con le pelli di cammello di cui si vestiva, ha anche lui un mantello rosso, cioè il mantello della divinizzazione.
Il senso della vita dell’uomo è cedere il primo posto a Colui che veramente ce l’ha: noi non siamo la fonte della vita, noi la riceviamo e perciò la possiamo indicare. Il Battista è diminuito e Cristo è cresciuto, perciò è profeta, ma è anche il primo martire del Nuovo Testamento.
Di Giovanni Battista Cristo dice che è il più grande tra i nati di donna, titolo che non ha mai ricevuto nessun altro. Il Battista è rimasto in prigione, benché abbia annunciato il tempo messianico in cui i prigionieri saranno liberi. Ma è stato premiato come il più grande nato di donna.

San Giovanni il Battista in atteggiamento di deisis
Gennaio 2006

 

 

Volto di Giovanni Battista
Gennaio 2006

 

 

La Vergine Maria in atteggiamento di deisis
Gennaio 2006

 

 

Volto di Maria
Gennaio 2006

 

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