Presbiterio La lunga tragedia del peccato e della promessa divina legata ad esso, raffigurate sulla parete sinistra della chiesa, e la risposta di Dio a questa tragedia, rappresentata sulla parete destra, convergono nel mosaico centrale dell’abside. La frase di apertura della prima enciclica di Giovanni Paolo II diventa visibile nel contemplare il momento culminante della storia della salvezza: “Il Redentore dell’uomo, Gesù Cristo, è centro del cosmo e della storia” (Redemptor Hominis, 1). Indossando vesti sacerdotali, il Cristo crocifisso, con le braccia stese nell’antico gesto della preghiera, abbraccia e accoglie tutta la creazione. Le sue braccia raccolgono la Chiesa in questa chiesa, che è essa stessa un simbolo dello sposo. “Non abbiate paura”, sembra invitare con Giovanni Paolo II, “spalancate le porte a Cristo!”. Cristo, infatti, ci ha già permesso di aprire il suo costato. |
| Presbiterio Abside Agosto – settembre 2015 |
Ambone Gli occhi del Cristo crocifisso dell’abside sono aperti – un richiamo al fatto che Colui che è disceso nella morte è anche Colui che è risorto. Dalla parte frontale dell’ambone vediamo emergere tre donne – Maria Maddalena, Maria la madre di Giacomo e Salome –, recanti gli aromi con cui volevano ungere il corpo di Gesù la mattina di Pasqua. Erano andate preoccupate del peso della pietra che sigillava l’ingresso della tomba. Trovarono invece la pietra rotolata via, rappresentata qui dal pezzo di marmo rotondo che sostiene l’ambone. Il buio della tomba fu riempito dello splendore abbagliante di un angelo. “Voi non abbiate paura!”, dice loro. “È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate … Presto, andate a dire …” (Mt 28,5-7). |
| Presbiterio Ambone Agosto – settembre 2015 |
Altare L’altare è il simbolo fondamentale di Cristo in ogni chiesa. Un blocco di pietra, tagliato da una roccia, è stato scolpito e lucidato. È stato trasformato dal lavoro dell’uomo che, come ripeteva Giovanni Paolo II, è un’espressione spesso difficile di amore. La forma simmetrica, quadrata, di questo altare era amata dai Padri della Chiesa, perché ricordava ai fedeli che Cristo ha raccolto in sé gli elementi dei quattro angoli della terra. Dal centro dell’universo, costituito dal sacrificio di Cristo, così anche la salvezza si dirige a tutti i popoli della terra. Qui l’altare con i dodici apostoli scolpiti, ciascuno con un segno che lo identifica secondo l’iconografia tradizionale, è anch’esso un’immagine del corpo di Cristo: la Chiesa costruita sul fondamento degli apostoli. I lati dell’altare si prolungano nei mantelli degli apostoli, perché essi sono rivestiti di Cristo (cf. Gal 3,27).Fortificati dal dono dello Spirito, vanno a portare Cristo nel mondo. Di fronte, al centro, c’è Pietro. |
| Presbiterio Altare Agosto – settembre 2015 |
PARETE SINISTRA Adamo ed Eva rivestiti di gloria Il libro della Genesi ci racconta che il primo uomo e la prima donna furono creati “a immagine di Dio, secondo la sua somiglianza“ (cf. Gen 1,26). Essi, a cui è affidato il mondo e tutto ciò che contiene, erano risplendenti nella comunione perfettamente naturale che godevano l’uno con l’altro, con la creazione e con il Creatore. I Padri della Chiesa amavano descriverli rivestiti della luce dello Spirito, o avvolti della gloria di Dio. Giovanni Paolo II ha insegnato che semplicemente esistendo in questa comunione originaria, il primo uomo e la prima donna erano testimoni per la creazione “come il dono fondamentale” che ha l’Amore come sua sorgente. Ma questa comunione è sempre minacciata. Appena visibile tra il verde rigoglioso dell’albero, il serpente, un angelo caduto, circonda la testa di Eva. Egli imprigiona la sua mente, e le sue parole avvelenano la sua conoscenza. |
| Parete sinistra Adamo ed Eva Agosto – settembre 2015 |
Caino uccide suo fratello Abele Come Adamo ed Eva hanno velocemente scoperto, il peccato distrugge ogni relazione. Si spezza la comunione trasparente di cui avevano goduto tra di loro, con la creazione e con Dio. Avevano pensato di conquistare la somiglianza con Dio, ma ora non sanno arginare il potere divisorio che hanno scatenato nel mondo. La spaccatura si trasmette ai loro figli. Il gesto possessivo, avido, di Eva è ripetuto da suo figlio Caino. Un tempo l’uomo era vestito del fuoco dello Spirito, risplendente della luce immortale di Dio. Nessuno poteva estinguere la vita che era in lui. Ma, una volta che il peccato ha soffocato questa luce, si ritrova inerme, carne mortale, fragile, come uno stoppino bruciato che persino il piccolo gesto di un dito può spezzare. Il frutto colto diventa duro come i cuori umani corrotti, si trasforma in morte. |
| Parete sinistra Caino e Abele Agosto – settembre 2015 |
La torre di Babele La stretta omicida di Caino brucia nella memoria semisepolta della razza umana. Gli uomini arrivano di nuovo a distruggere l’“altro” fastidioso, il proprio fratello. Questa volta, cercano di costruire un regno che obbligherà a una falsa unità monolitica tutti i popoli della terra. A Babele (“Babilonia”, nella traduzione greca della Bibbia), “tutta la terra aveva un’unica lingua e uniche parole” (Gen 11,1). Il versetto allude a una pratica dell’impero babilonese, così come di molti altri imperi, antichi e nuovi, che cercava di ridurre il mondo a sé, imponendo la propria lingua e la propria cultura a tutti i popoli conquistati. Là gli uomini decidono di costruire “una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo”, un simbolo del loro potere centralizzato. Sulle loro spalle, portano i mattoni con cui pensano di innalzarsi al cielo. Saliranno al luogo della dimora di Dio, facendosi divini solo con le proprie forze. “Facciamoci un nome”, dicono (Gen 11,4). Saremo come Dio e gli altri si inchineranno al nostro potere. |
| Parete sinistra Babele Agosto – settembre 2015 |
Abramo e Sara accolgono i tre misteriosi visitatori La storia tragica del peccato rappresentata finora sulla parete sinistra della chiesa è una storia di sterilità. La mano avida del peccato semina discordia e morte. L’uniformità forzata di Babele è senza frutto, la torre è incompiuta. Da solo, l’uomo non può dare la vita. La sterilità si esprime persino in coloro che cercano di seguire la chiamata di Dio: Abramo e Sara non hanno figli. Ma il Dio che benevolmente ha stretto un’alleanza con Abramo (cf. Gen 17,1-8) interviene. Tre misteriosi visitatori – una prefigurazione della Trinità – appaiono all’anziana coppia a Mamre (cf. Gen 18,1). Dopo la lunga storia umana di sospetto e di possessione, Abramo finalmente fa il gesto più proprio all’essere umano. Accoglie, mostra ospitalità, riceve. Si inchina in venerazione, offre in dono cibo e bevanda. |
| Parete sinistra Tre angeli in visita a Mamre Agosto – settembre 2015 |
PARETE DESTRA L’Annunciazione Eva ha scelto di ascoltare parole cariche di bugie. È iniziata così la tragica storia di peccato dell’umanità. Dal lato opposto, troviamo un’altra donna, Maria di Nazaret. Anche lei ascolta. Ma la figura che le si rivolge è bella, libera, piena di luce. Indica verso l’alto, verso Dio, l’Altissimo. “Non temere”, le dice dolcemente. “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra …” (Lc 1,35). Darai alla luce un figlio che alla fine schiaccerà il potere oscuro del peccato (cf. Gen 3,15). Invece di afferrare possessivamente, Maria apre tutta se stessa per accogliere il dono della Parola di Dio nella parola dell’angelo. Le sue braccia cullano un rotolo. Libera dal veleno del serpente, accoglie. “Sono la serva del Signore”, dice, “avvenga per me secondo la tua parola” (cf. Lc 1,38). Nelle sue mani vediamo un gomitolo rosso, che ricorda un’antica tradizione secondo la quale stava tessendo il velo del Tempio di Gerusalemme al momento in cui le apparve l’angelo Gabriele. Ora, con il suo “Sì”, tesse la carne del Verbo. |
| Parete destra Annunciazione Agosto – settembre 2015 |
La Visitazione In Caino diventano evidenti le conseguenze della possessività rapace del peccato: il sospetto, la gelosia, il fratello che si rivolta contro il fratello. Invece, il frutto della disponibilità trasparente di Maria alla Parola di Dio è la vita. Così, dal lato opposto all’immagine del primo fratricidio, troviamo un gioioso incontro che è una celebrazione di vita. Maria, che porta la Vita stessa nel suo grembo, va a visitare la cugina Elisabetta, che nella sua tarda età ha incontrato la misericordia di Dio. Lei, sterile, ha concepito un figlio dal marito Zaccaria (cf. Lc 1,39). Le braccia di entrambe le donne sono stese nell’accoglienza. Lo spazio tra di loro è riempito d’oro, perché questa prontezza a ricevere e ad aiutare un altro è già una partecipazione alla vita eterna di Dio. |
| Parete destra Visitazione Agosto – settembre 2015 |
La Natività del Signore A Babele, e in ogni tempo e in ogni luogo dove regna la mentalità del peccato, l’uomo dice a se stesso: mi eleverò al cielo affinché tutti ammirino la mia gloria, annienterò tutte le differenze e renderò ciascuno come me. Dio, invece, ha una mentalità differente. San Paolo esorta: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini” (Fil 2,5-7). L’uomo voleva rendersi Dio, ma Dio è talmente mosso dall’amore per la sua creatura che diventa uomo. L’Onnipotente si rende povero e discende. Il Bambino, le cui fasce evocano le vesti funebri che un giorno lo avvolgeranno, è la vera unità tra il cielo e la terra: è vero Dio e vero uomo. |
| Parete destra Natività Agosto – settembre 2015 |
L’Epifania del Signore Il bambino nato povero a Betlemme è il seme di Abramo in cui tutte le nazioni trovano benedizione. Subito dopo la sua nascita, giungono i Magi da oriente, seguendo segni nel cielo che indicano un re. Qualcosa della gioia di Sara nel ricevere il figlio della promessa si trasmette a questi stranieri che avevano il cuore aperto a Dio. La Scrittura ci dice che “al vedere la stella, provarono una gioia grandissima” (Mt 2,10). Avevano già intuito che questo re non era nato per un popolo soltanto. A differenza degli “esperti” che davano loro indicazioni, dicendo dove il Messia sarebbe nato, essi si incamminarono in fretta per trovarlo. E stranamente a Betlemme trovarono tutto tranne una scena regale: un bambino indifeso, una famiglia povera. |
| Parete destra Epifania Agosto – settembre 2015 |
La comunione dei santi La nuova vita comunicata attraverso il mistero pasquale di Cristo e l’effusione dello Spirito Santo raggiungono tutti i tempi e tutti gli angoli della terra. Le donne all’ambone e gli apostoli sull’altare sono seguiti da una processione di uomini e di donne che ci raggiunge attraverso i secoli fino ai nostri giorni. Questa “processione” ci porta attraverso le epoche storiche e le culture, cominciando con Pietro, rivolto al celebrante, mentre Paolo, con in mano la Parola che proclama, guarda dall’ambone. Li seguono Atanasio e Gregorio Magno, Padri della Chiesa dell’est e dell’ovest. Cirillo e Metodio e Juan Diego rappresentano grandi momenti dell’evangelizzazione delle culture: la conversione dei popoli slavi e di quelli delle Americhe. Isaac Jogues, il missionario francese martirizzato nell’attuale New-York, condivide la stessa colonna di Kateri Tekakwitha, la donna indiana nata nel villaggio dove Jogues fu torturato e morì. Infine, Faustina Kowałska, l’apostola della misericordia di Dio, e Teresa di Calcutta, nostra contemporanea, ci accompagnano quando usciamo e ci danno il benvenuto quando entriamo in chiesa. |
| Colonne Santi Agosto – settembre 2015 |
La festa di nozze dell’Agnello La processione dei santi ci porta avanti verso il momento in cui “arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio … fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo” (Ef 4,13). Allora il Redentore può consegnare la sua opera completa al Padre e Dio può essere “tutto in tutti” (1Cor 15,28). Alzando gli occhi quando lasciamo la chiesa, vediamo Maria e Giovanni Battista che indicano Cristo, che ci invita alla celebrazione finale dell’opera della creazione e della redenzione di Dio alla fine dei tempi. |
| Parete di fondo Banchetto celeste Agosto – settembre 2015 |