TEMPO DI PASQUA, VII Settimana di Pasqua

VII SETTIMANA DI PASQUA – Martedì

[IL VANGELO DI OGNI GIORNO] VII SETTIMANA DI PASQUA – Martedì

 

 

Martedì – LA FEDE-VITA ETERNA (Gv 17,1-11)

 

Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio

La parola “conoscere” nel nostro lessico ha un significato debole, indica solo una parte delle attività dell’anima. Infatti distinguiamo in essa tre attività distinte: conoscere, volere e sentire. Ecco perché capita di “conoscere”, cioè di sapere ciò che è buono per noi, ma di non volerlo fare: la nostra esperienza è altra cosa dalla nostra conoscenza.

In ebraico la parola conoscenza ha un significato più ampio, e comprende non solo il sapere ma anche il fare: conoscere la guerra significa avere esperienza della guerra, conoscere il bene ed il male (Gen 3,5) nel paradiso diventa una tentazione che provoca la tragedia dell’umanità. Nel contesto biblico conoscere l’unico vero Dio significa incontrarlo, avere relazione con Lui. Così Egli entra nella vita dell’uomo e l’uomo entra nella vita divina, eternandosi.

Non è facile immaginare l’eternità, perché noi abbiamo solo la nozione del tempo, e l’eternità non è un tempo lungo. Durante la vita terrena conosciamo solo un brandello di realtà. Nell’eternità conosceremo la realtà intera e indivisa, conosceremo Dio, nel quale c’è tutto.

 

Colui che hai mandato, Gesù Cristo

Tutte le religioni offrono qualche conoscenza di Dio. Per Celso, filosofo pagano del terzo secolo contro il quale scriveva Origene, il cristianesimo era ridicolo. Si chiedeva come fosse possibile venerare come Dio un falegname di Nazaret giustiziato dai romani: una fede primitiva, diceva, indegna di uomini intelligenti. Il vero Dio non può che essere puro spirito, infinito, eternamente beato.

Nessuno nega che Dio sia proprio così, gli rispose Origene: anche noi cristiani crediamo che in Dio ci sia bellezza e perfezione, come credevano Greci e Romani. Ma c’è una cosa che loro ignoravano: l’amore. “Dio è amore” (1Gv 4,8): per amore è disceso dalla sua irraggiungibile altezza al livello dell’uomo e per amore si è identificato con lui. Conoscere Gesù Cristo significa conoscere Dio in mezzo a noi, qui e ora, non solo in qualche idea. Dio in noi rende concreto e presente l’incontro fra il tempo e l’eternità.

 

Io ti ho glorificato sopra la terra… E ora Padre, glorificami davanti a te

Glorifichiamo colui che consideriamo importante. Questo è il significato della parola ebraica “gloria”. Cristo ha glorificato Dio sulla terra, ha rivelato che è il Padre, suo e di tutti gli uomini, che entra continuamente nella loro vita, che ne ha cura e veglia su di loro. Dio a sua volta glorifica il Figlio, mostra che è tutt’uno con Lui, mette tutto nelle sue mani, gli dà potere in cielo e in terra (Mt 28,18).

La missione di Cristo viene trasmessa ai suoi discepoli, che come Lui pregano “Padre nostro” e danno gloria a Dio, mettendolo al primo posto in ogni cosa. Dio, a sua volta, li riconosce come figli, eredi del regno dei cieli e importantissimi per Lui.

Una piccola principessa francese era stanca della severità della sua istitutrice. Un giorno sbottò: “Se vi rendeste conto di chi sono figlia, mi trattereste diversamente!”. E la severa governante rispose: “Se vi rendeste conto che sono figlia di Dio, ci pensereste due volte prima di farmi perdere la pazienza!”. La fede nella filiazione divina è infatti la più grande gloria dell’uomo.

 


 

IL VANGELO DI OGNI GIORNO sono le riflessioni sul Vangelo feriale tratte dall’omonimo libro di padre T. Špidlík che fin dall’inizio è stato il fulcro del Centro Aletti, offrendo il fondamento della sua riflessione teologica e ispirando il lavoro artistico portato avanti da p. Marko I. Rupnik e dal suo atelier.

Il Vangelo di ogni giorno si aggiunge al Vangelo festivo commentato da p. Marko I. Rupnik e alle Briciole di Parola di Fra Roberto Pasolini.

Il libro è disponibile sul sito LIPA.

 

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