| Nel giugno 2003 sono state realizzate le pareti laterali con l’Arcangelo Raffaele e l’Ellisse al centro del pavimento. Nell’ottobre 2011 la cappella è stata ristrutturata con la Deisis della parete centrale, il tabernacolo e i Santi con il card. Špidlik sulla parete laterale sinistra. |
CAPPELLA (INTERNO) | |
La piccola cappella del Centro, ristrutturata nel 2003 e completata successivamente nel 2011 a forma di ellisse, ruota attorno a due poli: l’ambone e l’altare. E’ infatti attorno alla Parola e all’eucaristia che si raduna e si raccoglie la comunità cristiana, così come prevedeva la struttura delle chiese del primo millennio. | |
Cappella | |
Altare ed ambone sono “uniti” da un’Elisse sul pavimento. Dentro c’è una Croce d’oro, il colore della santità di Dio, che sembra sovrapporsi ad una croce rossa, non ben definita, che richiama il sangue, la croce della passione e della morte, quasi a ricordare che la resurrezione viene solo dopo la passione e la morte. Ci sono anche delle “ferite”, d’oro e rosso che ricordano le ferite del costato di Cristo. | |
Pavimento | |
Dietro all’altare un volto di Cristo in gloria. In greco Cristo è detto Erchomenos, Colui che viene, Colui che sta già venendo avvolto nel divenire della storia. Accanto a Cristo troviamo la sua Madre e Giovanni il Battista, il Precursore, il “più grande tra i nati di donna” (cf Mt 11,11). Sono in atteggiamento di Deisis, cioè di preghiera, di intercessione. Si tratta di un atteggiamento spirituale, dove la persona, con il gesto di inchinare il capo, esprime di rinunciare a se stessa, di rinunciare ad essere protagonista e di dare spazio all’altro. Il santo è colui che dà spazio all’altro. Nella deisis, la prima è sempre la Madre di Dio, che ha dato spazio a Dio con il suo “fiat”. In quanto vergine, Maria sa che l’uomo non è mai protagonista della vita. La sterilità è la dichiarazione del fallimento umano di fronte alla vita, mentre la verginità è un libero ritirarsi per dare spazio al Signore della vita. Perciò Maria diventa la casa di Dio. Dall’altra parte c’è Giovanni Battista, che diceva: “Egli deve crescere e io invece diminuire” (Gv 3,30). La deisis è il senso del nostro cammino, della nostra vita: consumarsi in un gesto che indicherà Cristo, svuotarsi di sé per riempirsi di Cristo. | |
Parete centrale | |
Proseguendo sulla sinistra, dietro alla Lampada, il Tabernacolo con tre croci a vela. Al centro di una delle croci un dipinto raffigurante la Barca della Chiesa. | |
Parete destra | |
Sulla parete sinistra dopo il Tabernacolo, continua la processione dei santi in atteggiamento di deisis. Troviamo il card. Tomáš Špidlík, , membro del Centro Aletti fino alla sua morte nel 2010, sant’Ignazio di Loyola, san Giovanni Paolo II, san Pio da Pietrelcina, santa Edith Stein e san Leopoldo Mandič. | |
Parete sinistra | |
Sulla parete destra, vicino alla porta, c’è l’arcangelo Raffaele: con una mano tiene il globo del mondo e con l’altra fa un gesto di benedizione, che protegge e benedice chi entra e chi esce. | |
Parete destra | |
Al lato sinistro dell’altare si trova il crocifisso a stilo è realizzato in bronzo. Sulla base una scena della Discesa agli inferi. | |
Presbiterio | |
E’ importante sottolineare la rilevanza del “movimento” nell’arte dell’Atelier del Centro Aletti. La vita della materia si percepisce soprattutto nel movimento, che disegna l’orientamento, la mèta verso cui si tende. La materia non è una realtà morta, ma contiene un’energia che il mosaico cerca di mettere in evidenza. E la materia utilizzata è di tipo diverso: si trovano i semplici sassolini di fiume, il travertino, gli smalti e l’oro prezioso. Ciascuna tessera trova un suo spazio e si armonizza bene nel tutto. | |
Parete sinistra | |
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CAPPELLA (ESTERNO) | |
Si accede alla Cappella dal cortile del Centro Aletti. Sopra la porta di ingresso un mosaico raffigurante la Madonna della Scala. La Vergine Maria è la scala attraverso la quale Cristo è sceso sulla terra, perciò lei tiene le mani in modo che Cristo possa salire sul suo grembo. | |
Parete sinistra |