| Nel dicembre 2015 sono stati realizzati mosaico,arredi e vetrate riguardanti la Cappella dell’Annunciazione, con l’abside, con la scena di Cristo in Gloria, e il lato destro, con l’angelo. |
CAPPELLA DELL’ANNUNCIAZIONE | |
Chi entra nella cappella nota subito come l’asse di profondità, cioè l’asse che disegna il senso escatologico, che porta all’altare e all’abside, sia quella minima: è l’asse che ci rimanda la dimensione verticale della storia della salvezza, ossia la relazione tra Dio Padre e gli uomini. Accorciando | |
Abside | |
Entrando, si vede dietro l’altare la Piazza d’oro: Cristo nell’escalation sul trono con la Madre e Giovanni Battista, in atteggiamento di deisis, di adorazione e intercessione, mentre invocano la seconda venuta di Cristo. Cristo è rappresentato come se stesse scendendo dal trono perché già sta venendo, il Regno è già presente nella storia. Dietro Maria, troviamo il cieco guarito, l’uomo nuovo che è già nel Regno, perché con il battesimo la nostra vita è nascosta con Cristo in Dio (Col 3,3), e i coniugi Martin, che hanno vissuto la santità del quotidiano, senza far nulla di particolare, perché essendoci e amandosi già compiono la via della salvezza. Dall’altra parte dietro San Giovanni battista, la donna che ha rivestito il povero, il cui gesto d’amore le ha aperto le porte della Gerusalemme Celeste, perché quanto vissuto nell’amore entra nell’eternità, e dietro si intravede santa Dorotea, patrona dell’Istituto, con la palma del martirio e le mele. | |
Abside | |
Il tabernacolo è evidenziato come si faceva nel Medioevo gotico, con la torre eucaristica. Sulla porta del tabernacolo troviamo tre croci: una totalmente d’oro, una con la ferita e una bianca, a Inoltre c’è una miniatura dell’Annunciazione, da cui tutto ha inizio: è con l’Incarnazione del Verbo che diviene possibile la divinoumanità. Maria è attraversata dal rotolo della Parola che diviene ombra che la copre e la rende madre; tra le mani tiene il gomitolo con cui tesse il corpo al Figlio di Dio. Da lei Cristo riceve la veste del corpo, cioè l’umanità. Da Lui Maria è rivestita della veste di gloria che Adamo aveva perduto con il peccato: per questo indossa un manto rosso, simbolo della divinità. | |
Tabernacolo | |
L’ostensorio è a forma di nave con l’albero maestro a forma di croce a cui è attaccata la vela gonfiata dallo Spirito Santo. Quando Cristo morì in croce donò lo Spirito che la Chiesa ha accolto. Fin dall’antichità la nave è simbolo della Chiesa. Qui si contempla che la Chiesa è il Corpo di Cristo, è l’umanità di Cristo mossa e gonfia dello Spirito Santo. Ma la Chiesa siamo noi uniti in un’unica comunione dalla vita di Cristo: adorare il Santissimo significa allora contemplare ciò che anche noi | |
Ostensorio | |
Nell’architettura liturgica la struttura dell’altare simbolizza la mensa dell’Ultima Cena e il Calvario, ossia è il luogo della cena e del sacrificio insieme. Questa unità è inscritta nella forma stessa dell’altare che attinge alla tradizione: il cubo, il cui sviluppo geometrico è la croce. Il cubo, così come il quadrato, ricordano che ci accostiamo a una mensa disponibile a “tutti i quattro angoli della terra”, in egual misura. L’altare inoltre è di pietra, perché la pietra è Cristo (cfr. Ef 2, 20); è unico, perché uno è Cristo e unico il suo sacrificio; è centrale perché l’altare stesso è Cristo e Cristo è il centro dell’universo. I candelabri sono fatti nella forma dell’uovo rotto, perché nell’antichità si illuminavano le cripte con l’uovo di struzzo tagliato, riempito di cera e acceso, proprio perché l’uovo era simbolo della risurrezione, della vita del Cristo risorto, della vita senza tramonto. Allora questa è la luce che non si spegne più, questa è la luce dell’ottavo giorno. La lampada sull’altare, in più, è appoggiata su un anello, simbolo | |
Altare | |
Siamo soliti vedere l’ambone vicino all’altare e rivolto verso l’assemblea. Qui sembra che ce ne siano due. In realtà questo vuole essere un richiamo della tradizione in cui l’ambone, che era un vero e | |
Ambone | |
Cristo sulla croce si addormenta e nello stesso tempo cammina verso il Padre: come dal sonno di Adamo nacque Eva, così nel sonno di Cristo-Nuovo Adamo nasce la Nuova Eva, l’umanità nuova, la Chiesa. | |
Crocifisso | |
L’uomo nuovo è l’uomo incorporato in Cristo, l’uomo che è capace dei gesti di Cristo ed è chiamato a | |
Lato sinistro | |
Nell’iconografia cristiana l’angelo indica sempre la presenza di Dio. | |
Lato destro | |
La presenza dell’acquasantiera all’ingresso della cappella ci ricorda che nella Chiesa si entra attraverso la propria morte e risurrezione: diviene perenne memoria del battesimo. Memoria di questo passaggio battesimale è anche la porta: si entra, si passa la soglia ricordando che si appartiene a una vita di una qualità nuova e non più alla vita del mondo. Come si legge nel Vangelo di Giovanni al | |
Parete di fondo | |
Entrando sulla sinistra si trova la parete con la guarigione del cieco nato (Gv 9), immagine biblica della rigenerazione dell’uomo, della nuova creazione: come all’inizio Dio crea l’uomo con la terra e il soffio, il Suo Spirito, così anche qui il cieco è guarito con il fango, ottenuto dalla terra e dalla saliva, che è la condensa del soffio: il processo è lo stesso, l’unione tra il materiale dei primi cinque giorni della creazione e qualcosa di vivo, di personale che viene da Dio. Viene così sottolineato che l’uomo redento da Cristo è l’uomo nuovo. Posta accanto all’acquasantiera, ci ricorda che il nostro battesimo è questa rigenerazione attraverso cui abbiamo un nuovo sguardo, un nuovo pensiero, un nuovo sentimento, una nuova mentalità. | |
Parete di fondo sinistra | |
Il brano di riferimento rappresentato nella parte di fondo destra è la parabola del giudizio finale, al capitolo 25 del Vangelo di Matteo, che è indirizzata a tutti, anche a chi non conosce Cristo. Qui vediamo la donna che riveste il povero, una persona che fa del bene a un’altra, e non è detto che sia un battezzato, ma questo gesto è già un prepararsi per il Regno, perché è includere l’altro nell’amore. E quanto vissuto nell’amore entra nel Regno, nella Vita eterna. | |
Parete di fondo destra |