| Nel settembre 2018 sono stati realizzati la Volta completamente in pittura (550 mq a quasi 30 metri di altezza) raffigurante i cicli di Abramo, Giuseppe d’Egitto e Mosè) e l’Arco in mosaico con l’Antico dei Giorni, l’Agnello sul trono e altre decorazioni. |
Per approfondimenti: | |
CERCO I MIEI FRATELLI – Lectio divina su Giuseppe d’Egitto di Marko Ivan Rupnik disponibile presso Edizioni LIPA |
L’opera realizzata dall’Atelier d’Arte del Centro Aletti è composta da:
VOLTA (PITTURA) | |
La volta si compone di tre cicli diversi, quello di Abramo, quello di Giuseppe d’Egitto e quello di Mosé. Essi sono tre immagini, tre “tipi” di Cristo e il colore che viene usato per rappresentarli è l’ocra. Questo è il colore della luce, della santità. Quando poi si arriva alle pareti laterali in cui è raffigurato Cristo e il tema della salvezza da lui operata, il colore predominante diventa il rosso, proprio della divinità. | |
Volta e Pareti laterali | |
Ogni ciclo è composto da 5 scene tratte dall’Antico Testamento. Nel ciclo di Abramo troviamo “La chiamata” di Abramo (Gen 12, 1-3); “Abramo e Sara con il faraone (Gen 12, 10-20) e con Agar” (Gen 16, 1-16); “L’Alleanza” (Gen 15, 1-21); “L’ospitalità di Abramo a Mamre” (Gen 18, 1-15); “Il sacrificio di Isacco” (Gen 22, 1-18). Nel ciclo di Giuseppe d’Egitto troviamo “La tunica e il sogno di Giuseppe” (Gen 37, 2-11); “Giacobbe invia Giuseppe dai fratelli” (Gen 37, 12-17); “Giuseppe gettato dai fratelli nella cisterna” (Gen 37, 18-24); “I fratelli di Giuseppe in Egitto”(Gen 42, 1-17); “Giacobbe benedice Efraim e Manasse” (Gen 48, 8-20). Nel ciclo di Mosè troviamo “Nascita di Mosé” (Es 2, 1-9); “Mosé separa due ebrei che discutono tra di loro” (Es 2, 11-14); “Mosé e il Roveto ardente” (Es 3, 1-6); “La Pasqua ebraica” (Es 12, 21-30); “L’attraversamento del Mar Rosso” (Es 14, 21-31). | |
Volta | |
La volta è stata pensata e dipinta tenendo conto che le figure cambiano posizione e senso in base al punto di osservazione. Quando si entra in chiesa, camminando verso il presbiterio, le immagini appaiono al contrario, non sono nella corretta posizione. Ciò ci ricorda che l’uomo non riesce a comprendere la vita a partire da se stesso e dalla sua vita naturale; solo dopo essere entrati in chiesa e aver preso parte alla vita di Dio, nell’Eucaristia, accedendo al Regno, e dopo essere stati portati davanti al Padre e aver vissuto il compimento in Cristo Gesù, allora, tornando indietro, si vede tutto con chiarezza, si comprendono le figure e il senso delle cose, del mondo e della storia della salvezza, passata attraverso Abramo, Giuseppe e Mosè. | |
Volta |
CICLO DI ABRAMO La chiamata di Abramo Allora Abramo lascia la casa rappresentata dalla tenda in cui è presente la famiglia nella sua dimensione naturale, associata anche a quella degli uccelli e delle pecore: il figliolo se n’è andato perché Dio lo ha chiamato e gli ha detto di uscire dai legami di sangue. Ciò non significa contrastare la famiglia naturale per principio, ma dare priorità a quella basata sui legami dello Spirito. La madre è sconvolta, il padre è sbalordito e non sa dove guardare, persino le pecore sono scioccate, ma Abramo è abbracciato da un cerchio che viene dall’alto, perché Dio sempre si manifesta a lui dall’alto. Abramo abbraccia sua moglie e nel mantello di Abramo c’è la grande profezia di Dio: “In te saranno benedetti tutti i popoli della terra” (Gen 12,9). La tecnica di pittura utilizzata si chiama “colore fuori campo” e si può vedere laddove il colore bianco di cui è fatto il volto di Sara è lo stesso che si trova fuori, nello spazio tra lei e Abramo. Ciò significa che lei non è materiale, è trasparente, segno dell’esistenza spirituale, dell’uno che vive nell’altro, dove non si occupa nessun suolo, perché si è già in una dimensione spirituale. | |
Ciclo di Abramo | |
Abramo e Sara con il faraone e con Agar Abramo è dipinto nell’atto di tornare indietro verso la tenda di suo padre, manifestando così una sorta di rifiuto a entrare in una dimensione personale della vita. La scena esprime anche il motivo profondo per cui Abramo non ha figli, come invece desidererebbe: da una parte perché non ha una moglie ma una sorella e dall’altra, in senso più esistenziale, perché non ammette l’alterità. E non potrà averne finché non imparerà a vivere in relazione all’altro, riconoscendolo fino in fondo. Abramo è rappresentato con il mantello pieno dei doni che gli ha fatto il faraone: cavalli, mucche, pecore, conigli, oro, argento e il cammello che rivolto all’indietro guarda al paese da cui Abramo è uscito, mentre dall’altro lato il faraone prende per mano e porta via Sara. Di fronte è dipinta la stessa Sara che, in un momento successivo, cade vittima della stessa mentalità, spingendo il marito a unirsi alla sua serva, Agar, che conduce nella tenda dove Abramo è steso nel suo giaciglio: questa è l’immagine dell’uomo che cerca con i suoi sforzi di realizzare i suoi progetti e raggiungere i suoi obiettivi. | |
Ciclo di Abramo | |
L’Alleanza | |
Ciclo di Abramo | |
Ospitalità di Abramo a Mamre | |
Ciclo di Abramo | |
Sacrificio di Isacco Abramo è vestito con un mantello pieno di stelle ed ha in mano il coltello con cui deve uccidere il figlio. Quest’ultimo invece è dipinto come figura di Cristo sulla croce, e il rapporto tra Abramo e Isacco anticipa e mostra in trasparenza quello del Padre con il Figlio, sacrificato per la salvezza del mondo. | |
Ciclo di Abramo |
CICLO DI GIUSEPPE D’EGITTO Tunica e sogno di Giuseppe Giuseppe fa un sogno in cui vede che lui ha un covone più grande e migliore di quello che hanno i suoi fratelli, i quali si inchinano davanti al suo. Anche qui la pittura fuori campo rappresenta queste due figure in modo non materico ma come simbolo che fa emergere l’immagine di Dio Padre e del Figlio, come abbiamo visto anche nella scena in cui il gesto di Abramo che sta per sacrificare Isacco ricorda quello del Padre che dona il Figlio, Gesù Cristo. Giacobbe vede il figlio Giuseppe, immagine di Cristo, la cui tunica con le maniche lunghe riprende la forma del crocifisso. Il grano è invece l’Eucaristia. I fratelli sono messi tutti in cerchio, rivolti a lui e al padre, scena che ricorda e anticipa quella finale. | |
Ciclo di Giuseppe | |
Giacobbe invia Giuseppe | |
Ciclo di Giuseppe | |
Giuseppe nella cisterna | |
Ciclo di Giuseppe | |
Fratelli di Giuseppe in Egitto E lui rilegge tutta la sua storia, a partire dalla consegna ai mercanti madianiti ad opera dei fratelli, non come un loro atto di crudeltà ma come il piano di Dio per poterli salvare, per ritrovare proprio quei fratelli che erano perduti. | |
Ciclo di Giuseppe | |
Giacobbe benedice Efraim e Manasse Giuseppe aveva ancora un suo desiderio che doveva essere purificato e liberato, allo stesso modo in cui deve fare Abramo rispetto al figlio Isacco. | |
Ciclo di Giuseppe |
CICLO DI MOSÈ Nascita di Mosé La madre obbedisce al comando di quest’ultimo ma lo fa mettendolo in un cestino e proteggendolo con delle fasce, figura di Cristo al momento della nascita e della risurrezione. Ma chi lo accoglie? La figlia del faraone, che non obbedisce al comando del padre ma al suo utero: Malachia dice che alla donna è affidato il soffio della vita. Le due levatrici hanno salvato Mosé, la mamma lo ha nascosto, la figlia del faraone lo ha raccolto. Tutte e quattro queste donne hanno disobbedito alla legge. San Paolo ha ragione quando dice che la Legge non dà la vita. Solo un senso che supera la Legge può darla. La nascita di Mosé è tutta al femminile. Le braccia della madre sono dipinte molto lunghe, per esprimere quanto non volesse lasciarlo e quale dura lotta interiore abbia dovuto affrontare prima di abbandonarlo offrendogli così una speranza di vita a dispetto della morte certa a cui sarebbe andato incontro se lo avesse trattenuto. L’arte non è realistica né idealistica ma simbolica: manifesta cioè ciò che vuol esprimere. | |
Ciclo di Mosè | |
Mosé separa due ebrei che discutono tra di loro | |
Ciclo di Mosè | |
Mosé e il Roveto | |
Ciclo di Mosè | |
Pasqua ebraica | |
Ciclo di Mosè | |
Mar Rosso | |
Ciclo di Mosè |
ARCO (MOSAICO) | |
Nel settembre 2018 è stato realizzato insieme alla volta in pittura anche l‘Arco in mosaico. | |
Arco | |
Nell’arco è raffigurato l’Antico dei Giorni con l’Agnello in trono. | |
Arco |
PARETI LATERALI (PITTURA) | |
Annunciazione Anche qui è stata utilizzata la tecnica della pittura fuori campo, ma più interessante ancora è l’immagine della Parola, del Logos che si srotola davanti a Maria e che passa nel suo corpo con il gomitolo con cui lei stessa tesse la carne al Verbo. In questo rotolo è raffigurata un’immagine importante dell’Antico Testamento, quella in cui Dio dice alla Sapienza di piantare la sua tenda in Giacobbe. | |
Parete laterale sinistra | |
Fuga in Egitto Giuseppe è rappresentato con l’angelo vicino che gli sussurra nell’orecchio, come è accaduto in tutti i momenti importanti della sua vita. La Madre di Dio, in sella a un asinello, ha il rotolo della Scrittura aperto, mentre il Figlio siede in trono su di lei, a voler sottolineare che Gesù ha trovato accoglienza e la sua sede nell’umanità di Maria. | |
Parete laterale sinistra | |
Battesimo di Gesù nel Giordano | |
Parete laterale sinistra | |
Lavanda dei piedi | |
Parete laterale sinistra | |
Cristo risorto | |
Parete laterale sinistra | |
Magi Interessanti sono anche il fuori campo del bianco con cui si accentua la relazione tra la Madre e Gesù, per mostrare che è carne della sua carne. Le immagini sono essenziali come la liturgia che si compone solo di ciò che è essenziale: il sacerdote mette il pane sull’altare che resta tale fin quando non scende lo Spirito Santo che lo porta a compimento. Per questo non ricorriamo a perfezionismi di nessun tipo e di nessuna forma. I magi inoltre sono rappresentati seguendo la pista di tre razze, quella europea, quella asiatica e quella africana. | |
Parete laterale destra | |
Gesù tra i dottori Gesù invece apre un rotolo che nella forma insieme al suo corpo descrive una “X”, l’iniziale di Xristos: dunque la Parola si è fatta carne. Maria e Giuseppe sono perplessi ma, a differenza dei dottori che non capiscono nulla, pian piano loro due, amando, comprenderanno. | |
Parete laterale destra | |
Trasfigurazione Poi c’è Mosé e sotto di lui un altro legislatore, quello della nuova alleanza, Pietro, con una sola chiave in mano, quella del Regno. Non ce ne sono due perché la chiesa non comanda sullo stato né su questo mondo. Questo ci aiuta a fare memoria del fatto che il governo della chiesa è in mani fragili ma è nelle mani della misericordia. | |
Parete laterale destra | |
Eucaristia | |
Parete laterale destra | |
Crocifissione | |
Parete laterale destra | |
Altare | |
Ambone |
ABSIDE (MOSAICO) | |
Abside |