ANTICO TESTAMENTO
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BOSNIA - ERZEGOVINA

CHIESA DEI FRATI MINORI DI SAN PIETRO E PAOLO A MOSTAR [2018>2021]

Sito Web
Indirizzo
Franjevačka 1, pp 153 - 88000 Mostar, Bosnia-Erzegovina
Parola chiave
Abramo, Adorazione dei Magi, Agar, Annunciazione, Antico dei Giorni, ANTICO TESTAMENTO, Battesimo, CRISTO IN GLORIA, Cristo risorto, Cristo risorto soffia lo Spirito, Crocifissione, Efraim, Eucaristia/Eucarestia, Faraone, Fuga in Egitto, Gesù tra i dottori, Giacobbe, Giuseppe d’Egitto, Isacco, La Pasqua ebraica, Lavanda dei piedi, Manasse, Mar Rosso, Mosè, PERSONAGGI ANTICO TESTAMENTO, Roveto ardente, Sara, Trasfigurazione, Tre angeli in visita a Mamre

 

 

 

 

 

 

Nel settembre 2018 sono stati realizzati la Volta completamente in pittura (550 mq a quasi 30 metri di altezza) raffigurante i cicli di Abramo, Giuseppe d’Egitto e Mosè) e l’Arco in mosaico con l’Antico dei Giorni, l’Agnello sul trono e altre decorazioni.
Nel maggio 2019 sono state aggiunte le 2 Pareti laterali con il ciclo di Cristo (con scene dall’Annunciazione alla Crocifissione) di ulteriori 300 mq di pittura.
Nel febbraio 2021 è stato infine realizzato l’Abside con 700 mq di mosaico.

 

Per approfondimenti:

CERCO I MIEI FRATELLI – Lectio divina su Giuseppe d’Egitto di Marko Ivan Rupnik disponibile presso Edizioni LIPA

 


 

L’opera realizzata dall’Atelier d’Arte del Centro Aletti è composta da:


 

 

VOLTA (PITTURA)
 

La volta si compone di tre cicli diversi, quello di Abramo, quello di Giuseppe d’Egitto e quello di Mosé. Essi sono tre immagini, tre “tipi” di Cristo e il colore che viene usato per rappresentarli è l’ocra. Questo è il colore della luce, della santità.

Quando poi si arriva alle pareti laterali in cui è raffigurato Cristo e il tema della salvezza da lui operata, il colore predominante diventa il rosso, proprio della divinità.

Volta e Pareti laterali
Veduta d’insieme
Settembre 2018-Maggio 2019

 

Ogni ciclo è composto da 5 scene tratte dall’Antico Testamento.

Nel ciclo di Abramo troviamo “La chiamata” di Abramo (Gen 12, 1-3); “Abramo e Sara con il faraone (Gen 12, 10-20) e con Agar” (Gen 16, 1-16); “L’Alleanza” (Gen 15, 1-21); “L’ospitalità di Abramo a Mamre” (Gen 18, 1-15); “Il sacrificio di Isacco” (Gen 22, 1-18).

Nel ciclo di Giuseppe d’Egitto troviamo “La tunica e il sogno di Giuseppe” (Gen 37, 2-11); “Giacobbe invia Giuseppe dai fratelli” (Gen 37, 12-17); “Giuseppe gettato dai fratelli nella cisterna” (Gen 37, 18-24); “I fratelli di Giuseppe in Egitto”(Gen 42, 1-17); “Giacobbe benedice Efraim e Manasse” (Gen 48, 8-20).

Nel ciclo di Mosè troviamo “Nascita di Mosé” (Es 2, 1-9); “Mosé separa due ebrei che discutono tra di loro” (Es 2, 11-14); “Mosé e il Roveto ardente” (Es 3, 1-6); “La Pasqua ebraica” (Es 12, 21-30); “L’attraversamento del Mar Rosso” (Es 14, 21-31).

Volta
I 3 Cicli
Settembre 2018

 

La volta è stata pensata e dipinta tenendo conto che le figure cambiano posizione e senso in base al punto di osservazione.

Quando si entra in chiesa, camminando verso il presbiterio, le immagini appaiono al contrario, non sono nella corretta posizione. Ciò ci ricorda che l’uomo non riesce a comprendere la vita a partire da se stesso e dalla sua vita naturale; solo dopo essere entrati in chiesa e aver preso parte alla vita di Dio, nell’Eucaristia, accedendo al Regno, e dopo essere stati portati davanti al Padre e aver vissuto il compimento in Cristo Gesù, allora, tornando indietro, si vede tutto con chiarezza, si comprendono le figure e il senso delle cose, del mondo e della storia della salvezza, passata attraverso Abramo, Giuseppe e Mosè.

Volta
Veduta d’insieme
Settembre 2018

 

 

CICLO DI ABRAMO

La chiamata di Abramo
Dio parla ad Abramo e gli dice di uscire dalla sua casa, dalla casa di suo padre e dalla sua patria.Prendendo in prestito le parole di N. Berdjaev si potrebbe parafrasare: “Esci dall’esistenza secondo l’ordine della natura e procedi secondo l’Alleanza, imparando a vivere tenendo conto di Me”.Abramo vorrebbe conoscere in anticipo la strada e la meta, per procedere in autonomia, ma Dio invece gli indica di volta in volta dove andare. È proprio questo che Dio vuole insegnargli: a vivere secondo la relazione, diventando una persona e smettendo di essere un individuo.

Allora Abramo lascia la casa rappresentata dalla tenda in cui è presente la famiglia nella sua dimensione naturale, associata anche a quella degli uccelli e delle pecore: il figliolo se n’è andato perché Dio lo ha chiamato e gli ha detto di uscire dai legami di sangue. Ciò non significa contrastare la famiglia naturale per principio, ma dare priorità a quella basata sui legami dello Spirito.

La madre è sconvolta, il padre è sbalordito e non sa dove guardare, persino le pecore sono scioccate, ma Abramo è abbracciato da un cerchio che viene dall’alto, perché Dio sempre si manifesta a lui dall’alto. Abramo abbraccia sua moglie e nel mantello di Abramo c’è la grande profezia di Dio: “In te saranno benedetti tutti i popoli della terra” (Gen 12,9).

La tecnica di pittura utilizzata si chiama “colore fuori campo” e si può vedere laddove il colore bianco di cui è fatto il volto di Sara è lo stesso che si trova fuori, nello spazio tra lei e Abramo.

Ciò significa che lei non è materiale, è trasparente, segno dell’esistenza spirituale, dell’uno che vive nell’altro, dove non si occupa nessun suolo, perché si è già in una dimensione spirituale.

Ciclo di Abramo
La chiamata
Settembre 2018

 

Abramo e Sara con il faraone e con Agar
Qui vediamo la scena in cui Abramo sacrifica la moglie fingendo davanti al faraone di essere suo fratello.

Abramo è dipinto nell’atto di tornare indietro verso la tenda di suo padre, manifestando così una sorta di rifiuto a entrare in una dimensione personale della vita. La scena esprime anche il motivo profondo per cui Abramo non ha figli, come invece desidererebbe: da una parte perché non ha una moglie ma una sorella e dall’altra, in senso più esistenziale, perché non ammette l’alterità. E non potrà averne finché non imparerà a vivere in relazione all’altro, riconoscendolo fino in fondo.

Abramo è rappresentato con il mantello pieno dei doni che gli ha fatto il faraone: cavalli, mucche, pecore, conigli, oro, argento e il cammello che rivolto all’indietro guarda al paese da cui Abramo è uscito, mentre dall’altro lato il faraone prende per mano e porta via Sara.

Di fronte è dipinta la stessa Sara che, in un momento successivo, cade vittima della stessa mentalità, spingendo il marito a unirsi alla sua serva, Agar, che conduce nella tenda dove Abramo è steso nel suo giaciglio: questa è l’immagine dell’uomo che cerca con i suoi sforzi di realizzare i suoi progetti e raggiungere i suoi obiettivi.

Ciclo di Abramo
Abramo e Sara con il Faraone e con Agar

Settembre 2018

 

L’Alleanza
Questa è la scena del sacrificio degli animali, tagliati in due parti, e della fiaccola che vi passa in mezzo, come segno dell’alleanza che Dio conclude con Abramo. Nel racconto biblico, Dio fa cadere Abramo in un profondo torpore perché sa che a lui, all’uomo, non è possibile rispettare il patto di fedeltà richiesto e che costa la propria vita. Solo Dio può stabilire l’Alleanza e garantire per essa.

Ciclo di Abramo
L’Alleanza

Settembre 2018

 

Ospitalità di Abramo a Mamre
Qui Abramo e Sara accolgono tre uomini alle querce di Mamre e nella scena sono presenti anche Agar e il figlio avuto con Abramo, Ismael, che ricevono anch’essi la benedizione. Accoglienza significa darsi da fare per l’altro ed è quello che fanno Abramo e Sara per questi tre uomini, tra vitelli cucinati e focacce cotte.

Ciclo di Abramo
Ospitalità di Abramo a Mamre

Settembre 2018

 

Sacrificio di Isacco
Abramo è dipinto con lo sguardo rivolto in alto, in dialogo ormai con Dio, disposto a sacrificare il figlio Isacco, e con un ariete vicino all’altare.

Abramo è vestito con un mantello pieno di stelle ed ha in mano il coltello con cui deve uccidere il figlio. Quest’ultimo invece è dipinto come figura di Cristo sulla croce, e il rapporto tra Abramo e Isacco anticipa e mostra in trasparenza quello del Padre con il Figlio, sacrificato per la salvezza del mondo.

Ciclo di Abramo
Il sacrificio di Isacco

Settembre 2018

 

 

CICLO DI GIUSEPPE D’EGITTO

Tunica e sogno di Giuseppe
Nella scena vediamo Giacobbe che regala una tunica con le maniche lunghe al figlio Giuseppe.

Giuseppe fa un sogno in cui vede che lui ha un covone più grande e migliore di quello che hanno i suoi fratelli, i quali si inchinano davanti al suo.

Anche qui la pittura fuori campo rappresenta queste due figure in modo non materico ma come simbolo che fa emergere l’immagine di Dio Padre e del Figlio, come abbiamo visto anche nella scena in cui il gesto di Abramo che sta per sacrificare Isacco ricorda quello del Padre che dona il Figlio, Gesù Cristo.

Giacobbe vede il figlio Giuseppe, immagine di Cristo, la cui tunica con le maniche lunghe riprende la forma del crocifisso. Il grano è invece l’Eucaristia. I fratelli sono messi tutti in cerchio, rivolti a lui e al padre, scena che ricorda e anticipa quella finale.

Ciclo di Giuseppe
La tunica e il sogno di Giuseppe
Settembre 2018

 

Giacobbe invia Giuseppe
Qui vediamo Giacobbe che manda il figlio Giuseppe, riconoscibile per la tunica con le lunghe maniche, a cercare i suoi fratelli. Dove sono? Dove li trova? Chiusi in uno spazio di terra con il bestiame, a simboleggiare che se l’uomo non diventa persona, rimane unita al creato, nella sua forma animalesca, e non diventa figlio. I fratelli ragionano secondo la natura e Giuseppe deve precipitarsi dentro per pescarli.

Ciclo di Giuseppe
Giacobbe invia Giuseppe

Settembre 2018

 

Giuseppe nella cisterna
I fratelli di Giuseppe, che prima si trovavano nello spazio angusto insieme agli animali, ora sono usciti fuori e all’opposto hanno lasciato da solo, chiuso nella cisterna, il proprio fratello. Si vede la tunica lunga e preziosa che gli aveva donato il padre, che i fratelli hanno sporcato di sangue per poter dire a quest’ultimo che una bestia selvaggia lo ha sbranato, attribuendo quindi inconsapevolmente a se stessi questo epiteto ferino.

Ciclo di Giuseppe
Giuseppe nella cisterna

Settembre 2018

 

Fratelli di Giuseppe in Egitto
In corrispondenza della scena di Abramo che accoglie i tre uomini alle querce di Mamre, troviamo Giuseppe, diventato governatore del faraone in Egitto e a cui giungono i suoi fratelli affamati e vittime della carestia esplosa. Sono dipinti con i sacchi vuoti tra le braccia, in attesa che vengano loro riempiti da Giuseppe.

E lui rilegge tutta la sua storia, a partire dalla consegna ai mercanti madianiti ad opera dei fratelli, non come un loro atto di crudeltà ma come il piano di Dio per poterli salvare, per ritrovare proprio quei fratelli che erano perduti.

Ciclo di Giuseppe
I fratelli di Giuseppe in Egitto
Settembre 2018

 

Giacobbe benedice Efraim e Manasse
Giacobbe benedice Efraim e Manasse con le mani invertite: Giuseppe cerca di intervenire per correggere la benedizione del padre ma Giacobbe non gli dà ascolto.

Giuseppe aveva ancora un suo desiderio che doveva essere purificato e liberato, allo stesso modo in cui deve fare Abramo rispetto al figlio Isacco.

Ciclo di Giuseppe
Giacobbe benedice Efraim e Manasse
Settembre 2018

 

 

CICLO DI MOSÈ

Nascita di Mosé
La madre di Mosé abbondona il figlio sulle rive del Nilo, come anche tanti altri bambini ebrei che venivano a quel tempo gettati nel fiume come ordinato dal faraone.

La madre obbedisce al comando di quest’ultimo ma lo fa mettendolo in un cestino e proteggendolo con delle fasce, figura di Cristo al momento della nascita e della risurrezione.

Ma chi lo accoglie? La figlia del faraone, che non obbedisce al comando del padre ma al suo utero: Malachia dice che alla donna è affidato il soffio della vita.

Le due levatrici hanno salvato Mosé, la mamma lo ha nascosto, la figlia del faraone lo ha raccolto. Tutte e quattro queste donne hanno disobbedito alla legge.

San Paolo ha ragione quando dice che la Legge non dà la vita. Solo un senso che supera la Legge può darla.

La nascita di Mosé è tutta al femminile.

Le braccia della madre sono dipinte molto lunghe, per esprimere quanto non volesse lasciarlo e quale dura lotta interiore abbia dovuto affrontare prima di abbandonarlo offrendogli così una speranza di vita a dispetto della morte certa a cui sarebbe andato incontro se lo avesse trattenuto. L’arte non è realistica né idealistica ma simbolica: manifesta cioè ciò che vuol esprimere.

Ciclo di Mosè
Nascita di Mosé
Settembre 2018

 

Mosé separa due ebrei che discutono tra di loro
Questa è la scena in cui Mosè ha ucciso un egiziano, lo ha sepolto e il giorno successivo si trova a giudicare due ebrei che litigano, provando a sistemare lui il problema: è l’immagine dell’uomo che prende iniziativa e che pensa tra sé e sé che non c’è nessuno al di fuori di lui che può fare qualcosa.

Ciclo di Mosè
Mosé separa due ebrei che discutono tra di loro
Settembre 2018

 

Mosé e il Roveto
Mosè è davanti al Roveto ardente, dietro al quale è dipinto Cristo, cioè la divino-umanità, che gli parla. Mosè capisce che c’è differenza tra decidere qualcosa da solo e ricevere una missione: all’inizio si è organizzato da solo, successivamente, anche se per compiere la stessa opera, viene inviato da Dio.

Ciclo di Mosè
Mosè e il Roveto ardente
Settembre 2018

 

Pasqua ebraica
Mosé bagna con il sangue dell’agnello lo stipite della porta. Il sangue è stato dipinto anche sul cornicione bianco, fuori dallo spazio del dipinto, perché essendo il sangue dell’agnello, vuole ricordare a chi lo osserva e partecipa alla Liturgia che siamo già all’interno della cornice eucaristica. Questo è il sangue di Cristo che fuoriesce e raggiunge l’assemblea stessa, che come il popolo raffigurato, mangia, beve ed esce.

Ciclo di Mosè
La Pasqua ebraica
Settembre 2018

 

Mar Rosso
Mosè è diventato totalmente obbediente e per questo affidamento completo a Dio attraversa il Mar Rosso con il popolo. Ormai esegue solo ciò che Dio gli dice, non ha più idee o desideri suoi da affermare.

Ciclo di Mosè
Il Mar Rosso
Settembre 2018

 

 

 

ARCO (MOSAICO)
 

Nel settembre 2018 è stato realizzato insieme alla volta in pittura anche l‘Arco in mosaico.

Arco
Veduta d’insieme
Settembre 2018

 

Nell’arco è raffigurato l’Antico dei Giorni con l’Agnello in trono.

Arco
Antico dei Giorni e Agnello in trono
Settembre 2018

 


 

 

PARETI LATERALI (PITTURA)
 

Annunciazione
Sotto Giacobbe che offre la tunica a Giuseppe, c’è l’Annunciazione con cui passiamo dal “modello” alla realtà definitiva come evidenziato dal passaggio dall’arancione al rosso.

Anche qui è stata utilizzata la tecnica della pittura fuori campo, ma più interessante ancora è l’immagine della Parola, del Logos che si srotola davanti a Maria e che passa nel suo corpo con il gomitolo con cui lei stessa tesse la carne al Verbo. In questo rotolo è raffigurata un’immagine importante dell’Antico Testamento, quella in cui Dio dice alla Sapienza di piantare la sua tenda in Giacobbe.

Parete laterale sinistra
Annunciazione
Maggio 2019

 

Fuga in Egitto
In corrispondenza della scena in cui Giuseppe va cercare i fratelli, c’è la scena della fuga e anzi del ritorno di Giuseppe, Maria e Gesù dall’Egitto. Con le piramidi alle spalle, si volgono ora verso la propria terra. Ed è interessante che loro debbano andare nella terra in cui il popolo è stato ridotto in schiavitù, lì, nella terra in cui i fratelli di Giuseppe erano stati ridotti ad una mentalità schiacciata esclusivamente sul piano della natura.

Giuseppe è rappresentato con l’angelo vicino che gli sussurra nell’orecchio, come è accaduto in tutti i momenti importanti della sua vita. La Madre di Dio, in sella a un asinello, ha il rotolo della Scrittura aperto, mentre il Figlio siede in trono su di lei, a voler sottolineare che Gesù ha trovato accoglienza e la sua sede nell’umanità di Maria.

Parete laterale sinistra
Fuga in Egitto
Maggio 2019

 

Battesimo di Gesù nel Giordano
Sotto la scena di Giuseppe nella cisterna, troviamo il battesimo di Cristo, la sua kenosis, cioè il suo svuotamento, abbassamento, che ripercorre la vicenda di Giuseppe gettato in fondo al pozzo.

Parete laterale sinistra
Battesimo
Maggio 2019

 

Lavanda dei piedi
Sotto la scena della Pasqua ebraica è dipinta l’Ultima Cena: sono rappresentati tutti gli apostoli a tavola e Cristo mentre lava i piedi a Pietro che però non è d’accordo e protesta.

Parete laterale sinistra
Lavanda dei piedi
Maggio 2019

 

Cristo risorto
Sotto la benedizione impartita da Giacobbe, è presente Cristo che, a porte chiuse, entra nella stanza in cui sono riuniti i discepoli e soffia lo Spirito su loro, composti come chicchi di una spiga di grano.

Parete laterale sinistra
Cristo risorto soffia lo Spirito sui discepoli
Maggio 2019

 

Magi
Passando alla parete laterale destra, in questa scena vediamo la realtà di Cristo come Epifania. Anche qui tutti e tre i doni sono uno sopra l’altro, davanti al Verbo che scoprono avere un volto umano e che apre loro il senso di tutto ciò che offrono: l’oro, infatti, si capisce solo quando diventa l’oro di Cristo re, l’incenso quando diventa liturgia del vero Dio fattosi uomo, la mirra come simbolo della sposa ma anche della morte attraversata e vinta da Cristo, per l’utilizzo che se ne faceva nelle sepolture.

Interessanti sono anche il fuori campo del bianco con cui si accentua la relazione tra la Madre e Gesù, per mostrare che è carne della sua carne.

Le immagini sono essenziali come la liturgia che si compone solo di ciò che è essenziale: il sacerdote mette il pane sull’altare che resta tale fin quando non scende lo Spirito Santo che lo porta a compimento. Per questo non ricorriamo a perfezionismi di nessun tipo e di nessuna forma.

I magi inoltre sono rappresentati seguendo la pista di tre razze, quella europea, quella asiatica e quella africana.

Parete laterale destra
Magi
Maggio 2019

 

Gesù tra i dottori
Sotto Mosè che ha ucciso l’egiziano e ha giudicato i due ebrei, troviamo Cristo nel Tempio tra i dottori della Legge, rappresentati con così tanti rotoli della Legge tra le braccia che i loro occhi sono impediti e ostacolati, a significare come l’interpretazione farisaica e legalista della Parola rende cieche le persone religiose.

Gesù invece apre un rotolo che nella forma insieme al suo corpo descrive una “X”, l’iniziale di Xristos: dunque la Parola si è fatta carne.

Maria e Giuseppe sono perplessi ma, a differenza dei dottori che non capiscono nulla, pian piano loro due, amando, comprenderanno.

Parete laterale destra
Gesù tra i dottori
Maggio 2019

 

Trasfigurazione
Dirimpetto alla scena di Giuseppe nella cisterna, troviamo la Trasfigurazione, che manifesta la divino-umanità di Cristo e che precedentemente era stata presentata nel Roveto ardente. Un dettaglio interessante riguarda il profeta Elia, che tiene in mano il rotolo dall’alto, mentre in basso è tenuto da Giovanni Battista: al centro del rotolo è rappresentata l’Apocalisse, tenuta tra le mani da Giovanni, con la Gerusalemme celeste in cui Cristo, l’Agnello, siede sul trono e che rappresenta il compimento. L’Agnello ha la testa molto grande perché rappresenta Cristo mentre il corpo è più piccolo perché siamo noi, è la chiesa, in divenire.

Poi c’è Mosé e sotto di lui un altro legislatore, quello della nuova alleanza, Pietro, con una sola chiave in mano, quella del Regno. Non ce ne sono due perché la chiesa non comanda sullo stato né su questo mondo.

Questo ci aiuta a fare memoria del fatto che il governo della chiesa è in mani fragili ma è nelle mani della misericordia.

Parete laterale destra
Trasfigurazione
Maggio 2019

 

Eucaristia
Dalla parte opposta alla Lavanda dei piedi è dipinta sempre la scena dell’Ultima Cena ma con il focus sulla figura di Giuda che con una mano rapace prende il pane, mentre con l’altra dietro la schiena tiene la borsa con il denaro. La grande tavola dove sono seduti gli apostoli raffigura la chiesa.

Parete laterale destra
Eucaristia
Maggio 2019

 

Crocifissione
Dall’altro lato, sotto il passaggio del Mar Rosso, è dipinta la crocifissione perché attraverso la carne di Cristo, vero velo del tempio, si è aperto il passaggio al santuario. Cristo è insieme alla Madre che in veste di chiesa raccoglie la salvezza rappresentata dall’acqua e dal sangue che fuoriescono dal costato.

Parete laterale destra
Crocifissione
Maggio 2019

Altare
Particolare
Maggio 2019

Ambone
Particolare
Maggio 2019

 


 

 

ABSIDE (MOSAICO)
 

Abside
Veduta d’insieme
Febbraio 2021

 

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