DEISIS
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EUROPA

CHIESA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ A PORTO SANTO STEFANO [2002]

Indirizzo
Via della Santissima Trinità, sn - Località Pozzarello - 58019 Porto Santo Stefano, Monte Argentario (GR), Italia
Telefono
Parola chiave
Adamo ed Eva, DEISIS, Discesa agli inferi, MARIA MADRE DI DIO, Maria Orante, PERSONAGGI ANTICO TESTAMENTO, Via Crucis

 

 

 

 

 

Nel giugno 2002 oltre agli arredi, è stato realizzato il mosaico della parete absidale con scena della TrinitàDiscesa agli Inferi e le decorazioni laterali e la Beata Vergine Maria in Deisis alla sinistra del Tabernacolo.

 

 

 

CHIESA
 

Il mosaico absidale raffigura il mistero della Trinità divina che introduce il fedele al cuore della fede e della liturgia cristiana: Cristo Risorto divenuto il tempio vero e perfetto della Nuova Alleanza.
Tutta la parete absidale è dominata dall’energia vitale dello Spirito espressa dal dinamismo delle linee e dalla varietà e intensità dei colori. E’ lo Spirito Santo che dischiude il senso del sacrificio d’amore: il compimento del sacrificio è la Risurrezione. Tutto ciò che è penetrato dall’amore non muore più, perché l’amore del Padre dura in eterno.

Chiesa
Veduta d’insieme
Giugno 2002

 

Trinità
In alto vediamo la mano teofanica di Dio Padre, con la quale già l’antica tradizione cristiana indicava il mistero del Padre. Noi conosciamo il Padre solo attraverso la sua azione, cioè la creazione e la redenzione. La mano è aperta totalmente, in modo che non vi si possa aggrappare nulla, per indicare che il Padre dona e si dona gratuitamente, senza misura e senza chiedere per sé. Il Padre è assiso nel Mistero impenetrabile, nella luce inaccessibile. Lo conoscono solo il Figlio che è disceso da Lui e lo Spirito Santo che scruta le sue profondità e procede da Lui. La sorgente di tutto ciò che esiste, della verità, della santità e dell’amore è Dio Padre.

Sulla stessa linea, più in basso, c’è la colomba che discende per simboleggiare la venuta dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo è la Persona divina che inabita l’uomo e gli comunica l’amore del Padre, rendendolo partecipe della vita divina. La colomba indica l’aleggiare dello Spirito sopra le acque all’ora della creazione, è presente all’ora del battesimo di Cristo e ricorda la Pentecoste, piena manifestazione dello Spirito Santo.
La colomba discende in mezzo a fiamme rosse, bianche e oro. Questo vento dello Spirito penetra tutto, vivifica tutto e muove il creato verso “cieli nuovi e terra nuova”(cf 2Pt 3,13; Ap 21,1). Ma l’azione più straordinaria dello Spirito Santo riguarda la Pasqua del Signore. Perciò, scendendo, si arriva alla scena centrale: quella della risurrezione.

Parete absidale
Trinità: la mano del Padre e la colomba dello Spirito Santo

Giugno 2002

 

Risurrezione
La scena centrale del mosaico è la risurrezione di Cristo, secondo l’interpretazione figurativa degli inni di Sant’Efrem il Siro, uno dei più grandi Padri e teologi della Chiesa antica. Cristo scende nello Sheol e tira fuori dalle tombe i nostri progenitori Adamo ed Eva, per riportarli al Padre.
Il mosaico non rappresenta Cristo nell’atto di uscire dalla tomba, ma in quello di sprofondarla. Cristo non esce dalla tomba come uno che si è liberato dalla morte e scappa via. Il Signore, infatti, non ha vinto la morte per se stesso, come un superuomo: la grandezza della risurrezione di Cristo consiste nel fatto che Egli entra nell’impero del principe delle tenebre che tiene in schiavitù Adamo ed Eva, cioè tutta l’umanità, e libera l’uomo dalla morte e dalla paura che essa incute.
Cristo scende, vivo, nelle viscere della terra e nell’impero della morte. Il regno della morte è finito perché ha accolto un vivo. Scende la luce vera, il sole della giustizia che illumina “quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte” (Lc 1,79).
Cristo arriva nel suo splendore, Egli è la luce venuta per illuminare il legame d’amore che Dio mantiene sempre con tutti coloro che ha chiamato alla vita e sprofonda negli abissi della terra. La terra è scossa e si squarcia affinché essa possa ritrovare la sua verità e servire ad Adamo, non per nasconderlo davanti a Dio, ma per restituirlo a Dio. Tutto il creato, tutta la materia è avvolta e trasformata dalla luce del Risorto. Le tenebre si sono infrante, non potendo sostenere la luce assoluta di Cristo.
Egli tende le mani ad Adamo ed Eva. Cristo, seconda Persona della Trinità, si è fatto uomo per entrare nel nascondiglio dell’umanità chiusa in se stessa, incapace dell’amore, dunque della vita eterna, giacché solo l’amore è eterno. Egli ha cercato di dire all’uomo che Dio è Padre e che l’uomo può abbandonare le terre deserte e aride per tornare alla sua casa, dove il Padre lo sta aspettando.
Il Risorto prende Adamo per il polso – il luogo dove si misura la vita – e lo riporta all’esistenza; si lascia accarezzare da Eva – la madre dei viventi – e ristabilisce con l’umanità intera l’amicizia delle origini. Così comincia il ritorno al Padre. Cristo riprende Adamo ed Eva per riportarli alla dignità di figli di Dio. Perciò tutta l’umanità redenta con Cristo e in Cristo tornerà nel cuore della Trinità, dov’è il vero posto dell’uomo.

Parete absidale
Trinità: d
iscesa agli Inferi
Giugno 2002

 

Scendendo con lo sguardo dalla parete si incrocia l’altare, dove sopra è raffigurato un pellicano – simbolo eucaristico – che ferisce se stesso per nutrire i suoi piccoli. Il simbolo del pellicano dischiude la dimensione oblativa, il sacrificio di Cristo attraverso il quale il Signore raggiunge l’uomo decaduto e morto.
Proprio intorno all’altare appare tutta la tensione della salvezza che ha operato la Santissima Trinità. E l’altare significa anche la Chiesa viva, la comunità concreta che celebra Cristo – che lo Spirito Santo rende per noi Signore e Salvatore – che ci presenta al Padre – che lo Spirito Santo rende nostro Padre.

Altare
Pellicano
Giugno 2002

 

Maria orante
Guardando il mosaico, a sinistra, si trova il tabernacolo con accanto la Vergine Madre in atteggiamento di deisis, cioè nel gesto di colei che indica Cristo, in atteggiamento di preghiera con le mani protese verso Colui che, solo, distribuisce le grazie.
Il volto della Vergine, il rosso del suo vestito e del mantello richiamano Eva: è lei, Maria, la nuova Eva, la Madre di tutti i credenti, immagine perfetta dell’orante e della Chiesa stessa che si relaziona a Cristo, che svela pienamente la dignità dell’uomo come un essere orientato, rivolto a Dio. Chi prega rivela questa verità.
La Vergine è posta all’altezza del nostro sguardo, i nostri occhi si posano sopra i suoi, dono di Dio affinché ciascuno affidi a Lei le grazie di cui ha bisogno.

Lato sinistro
Maria in atteggiamento di deisis e Tabernacolo

Giugno 2002

 

Sulle 2 pareti laterali si trovano 4 dipinti con le stazioni della Via crucis.

Pareti laterali
Via crucis

Giugno 2002

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