INFANZIA DI GESÙ
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CHIESA DI S. MARCELLINA E S. GIUSEPPE ALLA CERTOSA A MILANO [2021]

Indirizzo
Viale Espinasse 85 - 20156 Milano, Italia
Telefono
Parola chiave
Giuseppe sposo della Vergine Maria, MARIA MADRE DI DIO, Natività
 

 

 

 

Nel giugno 2021 è stato realizzato il mosaico con la scena della Natività.

 

 

CHIESA
 

Gesù bambino
Gesù è vestito come sulla croce e le mani sono aperte come sulla croce. Per poterci incontrare, il Figlio di Dio si spoglia della propria gloria divina e si abbassa fino alla morte (cf Fil 2,5). Nel Natale Egli già ci coinvolge nel mistero della sua Pasqua. Gesù è adagiato nella mangiatoia. Non è indifferente che il Salvatore sia stato deposto in una mangiatoia, tant’è vero che San Luca la nomina per ben tre volte nel suo vangelo (Lc 2,7.12.16). La mangiatoia annuncia che il Figlio di Dio sarà distrutto sulla croce, come nella greppia viene distrutto il cibo, ma dalla sua morte noi avremo la vita. Ci viene fatto intuire che già qui, a Betlemme, che significa “Casa del pane”, Egli, che dona la sua vita, è il vero Pane che ci dà la vita.

La Madre di Dio
Da sempre l’uomo ha percepito la montagna come luogo della rivelazione di Dio. Inoltre, per noi cristiani, il monte – il Calvario – è anche il luogo della morte del Figlio di Dio. La massima rivelazione dell’amore di Dio, avvenuta sul Calvario, è stata possibile grazie alla sua incarnazione nel grembo di una donna: Maria di Nazaret. Su questo scenario, il mosaico fa vedere la Madre di Dio come cima del monte grazie al quale Dio si è potuto rivelare al mondo. Maria non stringe il Figlio a sé, ma lo sta già offrendo a noi. Lo sguardo della Vergine è sobrio e serio, perché contempla già la Pasqua del suo Figlio. Il suo abito è blu e rosso, ad indicare l’umanità (blu) divinizzata (rosso). Le tre stelle poste sul mantello di Maria rappresentano, secondo la tradizione, la sua realtà di sempre Vergine: prima, durante e dopo il parto.

Giuseppe, lo sposo della Vergine Maria
Giuseppe è avvolto in un mantello verde, il colore della creazione, perché è discendente di Adamo, figlio della terra. Come indica la mano sulla guancia, sta riflettendo su quanto è accaduto di straordinario. Guarda il cielo, verso il vero Padre del Bambino-Salvatore, interrogandosi: “Da dove viene questo bambino?”. La sua esitazione rappresenta i dubbi di tutta l’umanità che stenta a credere che il Figlio di Dio possa nascere con una genealogia umana. Ci vuole l’ascolto della fede per poter accogliere questo bambino e diventarne il custode. È necessaria la fede di Giuseppe – e la nostra – affinché Gesù possa crescere e compiere la sua missione di Salvatore. Giuseppe tiene in mano un ramo secco, che ricorda la profezia di Isaia: “Un germoglio spunterà dal tronco di lesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici” (Is 11,1). Il regno di Davide, figlio di lesse, non c’è più, ne è rimasto solo un tronco secco. Ma la fedeltà di Dio non viene mai meno, la sua promessa è per sempre, perciò persino dall’albero già secco fa spuntare un germoglio: Gesù Cristo, figlio di Davide della ventottesima generazione (cf Mt 1,1-17). La fedeltà di Dio è assoluta, ma non agisce secondo le nostre aspettative; è sempre una sorpresa.

Parete sinistra
Natività
Giugno 2021

 

Il Creato
Tutta la creazione partecipa a questo evento: gli astri celesti e le creature terrestri. Se prima di Cristo si pensava che ciascuno nascesse sotto una stella da cui dipendeva il suo destino, con Cristo la stella si sottomette a lui e serve da indicatore per mostrare il luogo della sua nascita. Cristo cioè ci libera dal determinismo cosmico. Non siamo figli della terra e nemmeno del caso: siamo liberi figli di Dio. In rappresentanza delle creature animali ci sono l’asino e il bue, i due animali “profetici”, menzionati da Isaia e da Abacuc (Is 1,3 e Ab 3,2 LXX). Come dice la liturgia bizantina, la terra offre la grotta, gli animali mandano i loro rappresentanti, l’umanità ha dato la Vergine. Tutto è riconducibile a Cristo, l ’unico Signore.

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