TEMPO ORDINARIO, XI Settimana del Tempo Ordinario

XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO – Mercoledì

[IL VANGELO DI OGNI GIORNO] XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO – Mercoledì

 

 

Mercoledì – FARE L’ELEMOSINA IN SEGRETO (Mt 6,1-6.16-18)

 

Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini

 

È una contraddizione? I cristiani devono essere la luce del mondo (Mt 5,14), città sul monte che non può nascondersi (Mt 5,14), predicare sui tetti ciò che ascoltano all’orecchio (Lc 12,3-4), e ora devono guardarsi dal praticare le loro buone opere davanti agli uomini?

Evidentemente Cristo non parla delle opere, che in quanto tali non possono non essere viste. Parla piuttosto dell’intenzione con la quale si fanno queste opere, il desiderio di essere lodati, e l’ammirazione che si spera di suscitare. Nel vocabolario morale chiamiamo questo desiderio vanagloria. Gli autori spirituali definivano la vanagloria “ladra”: ti si mette vicino in viaggio, ti assicura di avere la tua stessa mèta e alla fine ti deruba. Un vanitoso ed un virtuoso fanno le stesse opere buone: la differenza è per chi le fanno e da chi aspettano la ricompensa. E siccome il bisogno di stima è naturale nell’uomo, e strettamente fuso a tutto ciò che facciamo, è necessario risvegliare di continuo in noi la buona intenzione iniziale. San Bernardo, per esempio, si rese conto di non predicare per Dio, ma per la propria vanità. Doveva smettere? Si rispose, come parlando al pensiero che lo tentava: Per te non ho cominciato, e per te non finirò.

 

Quando digiunate non assumete aria malinconica

 

Non è ridicolo rendere pubblici la propria mortificazione, l’abnegazione, il digiuno? Di solito chi vive qualcosa che gli fa bene ha il volto sereno e raggiante. Se invece uno ha la faccia triste perché digiuna, dimostra di non credere all’efficacia e all’utilità dei sentimenti cristiani.

Il digiuno, in senso lato, non si riferisce solo all’astensione dal cibo, ma a tutte le occasioni in cui come cristiani possiamo dominarci, astenerci dall’usare smodatamente o avidamente tutte le cose, il creato, il denaro, i sensi, i sentimenti, gli onori. Questa astensione non può essere triste, perché indica il modo in cui il cristiano vuole cambiare il mondo, cominciando da se stesso, e Dio ama chi dona con gioia (2Cor 9,7).

La letizia è il modo d’essere spontaneo dei perfetti. All’inizio c’è lo sforzo, il sacrificio, ma senza tristezza. All’inizio anche imparare a suonare il violino è difficile, ma poi, a poco a poco, la gioia della musica aiuta a fare volentieri anche gli esercizi più faticosi. All’inizio sembra difficile, ma più si va avanti, più si suona con entusiasmo.

 

Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà

 

La preghiera è un colloquio con Dio. Più il colloquio è intimo, più si cerca di farlo in disparte. Gesù pregava nel tempio, ma andava a pregare anche da solo, sui monti. Perciò la Chiesa raccomanda tutti e due i metodi di preghiera, pubblica e privata. Ma anche il valore della preghiera pubblica è interiore, nascosto. Esteriormente pronunciamo tutti le stesse parole, ma la loro sincerità è diversa da persona a persona.

Chi prega con sincerità sa che Dio esaudisce la sua domanda, anche se non può dimostrarlo. Se lo racconta, gli rispondono che è stato un caso: invece lui è sicuro che Dio lo ha ascoltato. In segreto, Dio gli ha dato una soddisfazione profonda che non vorrebbe cambiare con niente.

La vita religiosa, la santità personale e la perfezione non si possono paragonare a nessun’altra esperienza. Sono valori interiori, perle che splenderanno soltanto alla luce del sole levante, cioè quando Cristo tornerà nella gloria e rivelerà la gloria di quelli che sono uniti a Lui.

 


 

IL VANGELO DI OGNI GIORNO sono le riflessioni sul Vangelo feriale tratte dall’omonimo libro di padre T. Špidlík che fin dall’inizio è stato il fulcro del Centro Aletti, offrendo il fondamento della sua riflessione teologica e ispirando il lavoro artistico portato avanti da padre Marko I. Rupnik e dal suo atelier.

Il Vangelo di ogni giorno si aggiunge al Vangelo festivo commentato da p. Marko I. Rupnik e alle Briciole di Parola di fra Roberto Pasolini.

Il libro è disponibile sul sito LIPA.

 

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