TEMPO ORDINARIO, XI Settimana del Tempo Ordinario

XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO – Martedì

[IL VANGELO DI OGNI GIORNO] XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO – Martedì

 

 

Martedì – AMARE I NEMICI (Mt 5,43-48)

 

Ma io vi dico: amate i vostri nemici

 Nemico è una parola senza la quale non si può scrivere la storia dei popoli. Gli eroi delle nazioni sono quelli che hanno vinto i nemici e scacciato gli invasori dalla propria terra. Anche nella storia biblica è così , con qualche sfumatura in più. I nemici appaiono solo quando Israele è infedele a Dio: appena Israele si converte nuovamente al Signore, Egli invia dei liberatori che con la forza di Dio sbaragliano i nemici, intimoriti dalla potenza del Signore. Ma c’è ancora qualcosa. Il territorio dei nemici è terra dei pagani: fra il popolo di Israele i nemici non dovrebbero esistere, tutti sono fratelli e hanno un padre comune, Abramo.

Il Nuovo Testamento porta a compimento l’idea di nemico del popolo d’Israele. Anche il cristiano è consapevole che nessun nemico può prevalere su di lui, che gode di una speciale protezione divina. Chi ha questa certezza non può odiare nessuno, perché non si odia chi non si teme. E anche l’altro motivo della storia d’Israele viene reso universale. Non ci sono nemici fra il popolo di Dio: il nuovo popolo di Dio è la Chiesa, destinata ad accogliere tutta l’umanità. In essa non c’è posto per nessun nemico.

 

Se amate quelli che vi amano

Già, ma in concreto i nemici spariranno dalla terra solo alla fine del mondo. Intanto ci sono, anzi, il salmista afferma pessimisticamente che sono più dei capelli che abbiamo in testa (Sal 40,13). Come potrei amarli?

La parola amore ha un doppio significato. C’è l’amore che desidera possedere e l’amore che dona. Nel primo tipo di amore, amiamo ciò che non abbiamo e che desideriamo, o perché ne abbiamo bisogno o perché ci gratifica. Qui non possiamo amare i nemici, ma possiamo almeno cercare di sfuggirli. L’amore cristiano invece è immagine del Padre che dà i suoi doni a tutti, senza fare distinzione fra chi gli mostra gratitudine e chi no. Cristo afferma che i suoi discepoli si riconosceranno da questo tipo di amore. Se si possiede la grazia e la felicità di Dio, volentieri la si comunica agli altri che ne sono privi senza badare se sono amici o nemici. Ha colpa solo chi, pur avendo ricevuto tanto da Dio, non ha abbastanza da donare.

 

Nemico nella letteratura monastica

La storia dell’Antico Testamento è simile a quella di altri popoli, piena di guerre vinte o perse. Anche il Nuovo Testamento presenta la vita spirituale come un combattimento. La ragione è spiegata particolarmente bene nella letteratura monastica.

Contro chi dobbiamo combattere? Non contro gli uomini, ma contro gli spiriti maligni, che entrano nella nostra coscienza sotto forma di pensieri, tentazioni e proposte di fare il male. Questi pensieri sono numerosi, ma si possono raccogliere in diversi gruppi. Evagrio conta quanti popoli ha dovuto combattere Israele: sette, e se si considera la fuga dall’Egitto diventano otto. Nello spirito di questo simbolismo rintraccia otto principali tentazioni che invadono la nostra mente e contro le quali bisogna combattere durante tutta la vita: la gola, la lussuria, l’avarizia, l’ira, la tristezza, la pigrizia, la vanagloria, la superbia. Chi ha imparato a combattere e a mettere in fuga questi nemici, vince la guerra santa da vero cristiano.

 


 

IL VANGELO DI OGNI GIORNO sono le riflessioni sul Vangelo feriale tratte dall’omonimo libro di padre T. Špidlík che fin dall’inizio è stato il fulcro del Centro Aletti, offrendo il fondamento della sua riflessione teologica e ispirando il lavoro artistico portato avanti da padre Marko I. Rupnik e dal suo atelier.

Il Vangelo di ogni giorno si aggiunge al Vangelo festivo commentato da p. Marko I. Rupnik e alle Briciole di Parola di fra Roberto Pasolini.

Il libro è disponibile sul sito LIPA.

 

 

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